Da un punto di vista finanziario il 2021 del canton Ticino si è chiuso in rosso, con un disavanzo di 58,2 milioni di franchi. Si tratta di un risultato di 172,5 milioni migliore di quanto temuto dal preventivo. Lo ha reso noto il Consiglio di Stato che ha licenziato il messaggio sui conti che hanno beneficiato di un versamento della BNS molto superiore alle attese (+80 milioni) e dell'aumento degli incassi derivanti dalle imposte. Complessivamente le entrate hanno superato le attese di 332 milioni, mentre le uscite sono cresciute di 160 milioni.
"Rispetto alle previsioni presentate a inizio pandemia si assiste a una situazione meno negativa, ma permane un disavanzo che occorre assorbire" scrive il Governo, ricordando che il capitale proprio è negativo (98,8 milioni) mentre il debito pubblico è giunto a sfiorare i 2,2 miliardi (oltre 6'000 franchi per ogni abitante), a fronte di un budget annuale che per la prima volta ha superato i 4 miliardi di franchi.
La chiusura dell'esercizio dello scorso anno con una maggiore uscita contenuta rispetto a quanto temuto 18 mesi fa in piena pandemia, secondo il Governo renderà possibile un sostanziale riequilibro dei conti cantonali ticinesi nel giro di alcuni anni. L’obiettivo, scrive in una nota, "è di presentare un preventivo 2023 con un disavanzo massimo di 80 milioni di franchi e di raggiungere l’equilibrio finanziario entro il 2025". La situazione, avverte il Consiglio di Stato, resta fragile e le conseguenze del conflitto in Ucraina "renderanno inevitabilmente più impegnativo il percorso di riequilibrio finanziario iniziato".
RG 12.30 del 13.04.22: lo stato delle finanze cantonali e federali illustrato da Alan Crameri
Quattro cantoni in disavanzo
Tutti i cantoni svizzeri, tranne uno, hanno già pubblicato i propri consuntivi. Tutti hanno fatto registrare risultati migliori di quanto preventivato con scostamenti anche considerevoli come quelli di Zurigo superiore al miliardo e dei Grigioni. Solo quattro presentano un deficit: Giura, Uri, Berna e Ticino.