Falò

Rustici: ambiti dai turisti ma difficili da affittare

Centinaia quelli messi a disposizione sulle piattaforme online, ma questi edifici sono quasi sempre fuori zona edificabile e secondo la legge attività commerciali di questo tipo non sono consentite

  • 26 gennaio, 12:54
  • 26 gennaio, 16:46

Rustici fuori gioco?

Falò 26.01.2024, 09:40

Di: Davide De Nigris

Ammodernati internamente, dotati di ogni comfort i rustici ticinesi da anni sono molto apprezzati dai turisti. Centinaia quelli messi in affitto sulle piattaforme online come booking, airbnb, interhome, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Ma c’è un ma…Quasi tutti questi edifici si trovano fuori dalla zona edificabile e secondo la legge federale (e di conseguenza anche cantonale) un’attività commerciale di questo genere non è consentita se non si è in possesso di una licenza edilizia che permetta di trasformare il rustico in un immobile commerciale.

Una situazione che sta mettendo nell’incertezza numerosi proprietari che non si sono visti rinnovare l’autorizzazione a poter affittare il proprio rustico da parte del Comune di riferimento o che, nella migliore delle ipotesi, vengono tenuti in sospeso fino a nuovo avviso…

Una zona grigia

Ma come è possibile che questa situazione ”potenzialmente illegale” sia emersa soltanto oggi? Da quanto ha potuto ricostruire Falò tutto è partito dalla cosiddetta “lex airbnb” che a fine 2022 ha introdotto il limite di 90 giorni per affittare case e appartamenti di vacanza. Una norma voluta soprattutto dal settore turistico-alberghiero per regolare un settore letteralmente esploso dopo la pandemia.

Da quel momento ogni proprietario per affittare il proprio immobile è stato obbligato a richiedere un numero identificativo che doveva essere, di volta in volta, convalidato dal Comune. E qui sono nati i problemi perché la competenza per i fuori zona non è comunale ma cantonale e quest’ultimo (il Cantone) non può che rispettare la legge federale. Legge che per un’attività commerciale nel fuori zona implica un cambio di destinazione molto difficile da ottenere se non impossibile. Una sorta di autogol insomma.

La preoccupazione delle Valli

Molti proprietari, a dire il vero, non sanno più che pesci pigliare e anche numerosi Comuni - soprattutto quelli che contano numerosi rustici in affitto fuori zona - sono in imbarazzo perché non sanno se autorizzare o meno i proprietari. A fine ottobre il Cantone, in una circolare a tutti i Comuni, ha concesso una nuova proroga fino giugno 2024 autorizzando gli enti locali a concedere il benestare in via provvisoria, ma fino a quando questo sarà possibile?

I rustici in affitto rappresentano una voce importante per il turismo locale e generano un indotto non trascurabile sul territorio. E anche le autorità locali sostengono questa attività che porta notevoli benefici non soltanto per il movimento turistico ma anche per l’edilizia e per l’artigianato locale.

E poi, come dimenticare che l’affitto dei rustici è un’attività ormai consolidata da decenni soprattutto in Valle di Blenio dove già più di 20 anni fa la cooperativa Blenio rustici aveva segnato la via? Ora, dopo aver aperto una sede a Malvaglia, è soprattutto la interhome che ha ripreso questa attività e che attualmente nella sola Valle del Sole gestisce una settantina di rustici.

E se è vero che in passato molte ristrutturazioni sono state eseguite in modo un po’ troppo “sportivo”, dopo l’introduzione del PUC/peip che stabilisce i perimetri delle aree degne di protezione, la situazione è decisamente migliorata perché sono stati introdotti criteri molto più rigidi per la trasformazione di stalle e fienili. Con beneficio per ampie porzioni di paesaggio. 

Il business dei rustici

Falò 26.01.2024, 09:30

Rustici in difficoltà, il silenzio delle autorità

Come si è giunti a questa situazione paradossale per cui i rustici fuori zona edificabile non sarebbero più affittabili ancora non è dato di sapere. “Una cosa è certa”, dice Walter Gianora, politico di lungo corso, “dopo tutti gli sforzi fatti in passato per promuovere l’affitto dei rustici nelle valli periferiche, ci stanno togliendo il tappeto da sotto i piedi”.

E allora come si esce da questa impasse che tiene in sospeso un po’ tutti? È una domanda alla quale soltanto l’autorità cantonale può dare una risposta, ma che per ora non è ancora giunta. L’impressione, però, è che il Cantone non potrà andare avanti a lungo con le proroghe sulle autorizzazioni concesse, che non sono la soluzione. Per ora, tuttavia, Berna è rimasta piuttosto sorpresa da questo ultimo capitolo della “saga” dei rustici ticinesi e non ha reagito. 

La querelle, per ora, è ancora “dormiente” negli altri Cantoni ma rischia di allargarsi a macchia d’olio. A quel punto l’autorità federale dovrà intervenire più attivamente, nel bene o nel male. E allora saranno dolori. O forse si troverà una vera soluzione, ma non sarà per domani.

Falò

Tutte le edizioni di Falò

Correlati

Ti potrebbe interessare