Tre consiglieri nazionali ticinesi hanno interrogato lunedì il Governo sulla decisione del Consiglio federale di escludere il Ticino dall'applicazione dei salari minimi previsti dal contratto collettivo per il personale delle stazioni di servizio.
Marina Carobbio (PS) ha chiesto se si intende garantire anche in Ticino salari dignitosi, e soprattutto quali passi intenda intraprendere l'Esecutivo. Roberta Pantani (Lega) ha reso attenti sul rischio che la mancata applicazione alimenti il dumping salariale nelle zone di frontiera. Infine, Lorenzo Quadri (Lega) ha chiesto al Governo se non prevede di rivalutare la situazione dopo le preoccupazioni espresse dal Consiglio di Stato ticinese.
Johann Schneider-Ammann ha spiegato che la questione è ora di competenza delle parti sociali. Secondo il consigliere federale, durante la consultazione diversi rappresentanti ticinesi hanno sottolineato che i salari minimi previsti erano troppo elevati e Berna ha concluso che l'accordo non prendesse in considerazione gli interessi regionali e rischiasse di provocare tagli e chiusure.
ATS/Bleff