Il nuovo regolamento dei rifiuti di Sant'Antonino non convince tutti. Ad essere criticate, in modo particolare, sono le nuove misure che riguardano i rifiuti ingombranti e quelle per la gestione del verde. Novità che hanno spinto un gruppo di cittadini a raccogliere le firme: circa 200, ad oggi.
Per depositare i rifiuti ingombranti, che non devono superare il metro cubo di volume, l'operaio comunale chiede una tessera di legittimazione. A ogni consegna - che può essere fatta solo negli orari stabiliti - viene rilasciato un timbro, e a partire dalla ventunesima, si paga.
Ali Güçlü, promotore dell'iniziativa, racconta che a un cittadino è capitato di portare una poltrona che occupava un volume leggermente superiore rispetto a quello previsto, e per tutta risposta gli è stato chiesto di tagliarla.
Ma a far storcere il naso è anche la gestione degli scarti vegetali. Si possono buttare al massimo due sacchi da cento litri a settimana: i quantitativi superiori vanno gettati a Cadenazzo, pagando una tassa. Inoltre, gli anziani non possono più richiedere il ritiro dei rifiuti gratuito a domicilio, come accadeva in precedenza.
"Questo regolamento è stato accettato dal Consiglio comunale. Però, naturalmente, siamo un comune di 2'500 persone, non credo ci siano problemi a ridiscutere qualcosa se qualcosa non funziona", ha dichiarato il municipale Mauro Pedrelli.