La data di oggi, venerdì, sarà segnata in rosso sui libri di storia: oggi a Istanbul c'è stata la prima preghiera islamica a Santa Sofia dopo la riconversione in moschea della basilica (adibita a museo), decisa due settimane fa. È uno dei monumenti più famosi al mondo, e scavando nella sua storia secolare c'è anche un legame con il Ticino.
Il legame è quello che riguarda l'architetto Gaspare Fossati. A lui si devono i lavori restauro dell'Haghia Sofia voluti a metà Ottocento, dal sultano Abdul Mejid I. Fu lui a incaricare Gaspare di dirigere i lavori per ridare splendore all'edificio religioso costruito sotto l'imperatore Giustiniano, dal 532 al 537, che ne fece la principale chiesa dell'Impero Bizantino. Quando Fossati intervenne, con una squadra di 800 persone, la chiesa era già stata trasformata in moschea, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453. Gaspare, con il fratello Giuseppe, pittore e anche lui architetto, furonodunque all'origine del rinnovamento dell'edificio. Durante il restauro, scoprirono però importanti resti di cristianità e testimonianze bizantine, in particolare i famosi mosaici che i visitatori ammirano ancora oggi.
I fratelli Fossati, per salvaguardare una sorta di immagine del momento storico, realizzare disegni e dipinti per costituire un ricco patrimonio documentale riportato a Morcote, e acquisito a metà 900 dal Cantone. All'archivio di Stato, conclude Carlo Agliati dell'archivio di Stato cantonale al microfono di Romina Lara, per visionare questi materiali arrivano studiosi da tutto il mondo.
CSI/RL/Swing