Scarseggiano in questo periodo le scorte di sangue ma, con l’arrivo della bella stagione, aumenta la richiesta. Molti donatori abituali sono infatti in vacanza mentre le attività all’aperto si moltiplicano, così come il rischio di incidenti.
“È giusto donare il sangue: lavoro in ambito sanitario e so quanto è importante avere delle riserve”, spiega ai nostri microfoni Daniele Franceschini, recatosi al Centro trasfusionale della Svizzera italiana (CRS) prima di partire per le ferie. È andato a Bellinzona per rispondere all’appello: manca infatti sangue dei gruppi A e 0, e pure il B, di solito poco richiesto, inizia a scarseggiare.
“La scorsa settimana abbiamo fatto un appello un po’ più mirato”, ci spiega Maruska Bossalini, responsabile del servizio donatori: “Per i gruppi A, tuttavia, avremmo bisogno che più persone arrivino da noi a donare, perché i donatori partono in vacanza e questo, basta leggere i giornali, è un periodo in cui avvengono più incidenti”.
La carenza di sangue è un problema tipico di questo periodo dell'anno per due ragioni: la prima è che sono appunto in molti fra i 9’000 donatori abituali quelli ad andare in ferie; la seconda è che alcuni derivati del sangue hanno una data di scadenza molto breve. “A maggio stavamo molto bene con le scorte, ma il sangue rimane in conservazione 42 giorni: non possiamo fare scorte enormi”, spiega ancora Maruska Bossalini.
Donare è un gesto generoso, ma che è meglio fare prima di partire per l'estero, soprattutto se ci si reca in Grecia o nei paesi balcanici e in particolar modo in Croazia: mete dove si sta diffondendo il virus del Nilo Occidentale che si trasmette attraverso un tipo particolare di zanzara. In casi come questi, al rientro niente donazioni per un mese a meno che non si decida di introdurre il test di depistaggio.