"In Ticino il fenomeno della tratta di esseri umani si concentra essenzialmente sul mondo della prostituzione". A esprimersi sul tema è Georges Locatelli, commissario capo della polizia cantonale, responsabile della sezione tratta e sfruttamento esseri umani (TESEU), interpellato dal Corriere del Ticino a margine della giornata di studio sul tema svoltasi lunedì a Berna.
Già Norman Gobbi, in occasione della quarta Conferenza globale Interpol svoltasi lo scorso ottobre a Paradiso, aveva dichiarato che il "Ticino rappresenta un punto caldo" per quanto concerne questo tipo di crimine.
La fattispecie di reati associati ai casi emersi sono diverse, si va dal promovimento della prostituzione (come indica la Statistica criminale di polizia, le infrazioni sono passate dalle 19 del 2014 alle 66 del 2015) all'usura (25 casi nel 2015). Accanto al tema delle luci rosse spuntano poi quelli del lavoro in nero e del caporalato: "Ci confrontiamo con una decina di incarti l'anno", precisa Locatelli. Su questo fronte i settori interessati sono quelli del lavoro domestico e dell'assistenza a domicilio, il campo alberghiero e la ristorazione, l'edilizia e il settore agroalimentare.
CaL
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