Favorite dall'arrivo della neve in quota, le stazioni invernali in Ticino si apprestano a riprendere le attività. Per gli impianti di risalita si tratta del primo inverno senza le restrizioni legate alla crisi pandemica. La stagione si apre però in un clima segnato da evidenti preoccupazioni per l'evoluzione del mercato dell'energia. E intanto trova conferma un aumento dei prezzi per quasi tutti gli impianti.
La maggior parte di essi aprirà sabato prossimo. Ma alcuni, in modo parziale, anche prima. È il caso di Campo Blenio: "Per questo weekend abbiamo previsto una mini-apertura solamente col tappeto mobile, mentre dovremmo riuscire ad aprire almeno il piattello per il weekend del 17-18 dicembre", ci dice il direttore della società Denis Vanbianchi, precisando che alla luce "dell'aumento dei costi in generale", per l'energia, i carburanti e via dicendo, "abbiamo ritoccato un po' verso l'alto quasi tutti i prezzi". Vanbianchi parla in ogni caso di "ritocchi contenuti" e dichiara che a livello di prevendita stagionale le cose sono andate bene.
Le premesse sembrano incoraggianti anche per il Nara e i suoi quasi 6 chilometri di pista per slitte; la più lunga del cantone. Qui il presidente del consiglio d'amministrazione Matteo Milani conferma un piccolo rincaro per le giornaliere ma, in vista dell'apertura di sabato prossimo, non si mostra particolarmente preoccupato. "È arrivata una discreta nevicata e il fondo era gelato... Questo è molto importante", osserva, aggiungendo che con una "piccola ricarica" di neve si potrebbe stare "piuttosto tranquilli per tutto il Natale". Ad ogni modo, afferma, le condizioni al Nara per poter assicurare il normale svolgimento dei corsi di sci nella settimana bianca natalizia "ci sono tutte".
SEIDISERA del 10.12.22 - Il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 10.12.2022, 21:11
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A Carì l'obiettivo è quello di incamerare 40'000 passaggi. Intanto, però, la stazione ha dovuto procedere ad un intervento sui prezzi giornalieri, anche per poter retribuire una quarantina di dipendenti. "Sicuramente la situazione non è proprio semplice", rileva il direttore operativo Luca Müller, aggiungendo "che da quando io sono qui, per 4 anni, non abbiamo mai ritoccato i prezzi". Ma quali sono, ora, le condizioni di innevamento? "Abbiamo 40-60 centimetri di neve" e "la stiamo lavorando per avere le piste ben preparate". La neve insomma non è tantissima, ma si sta "lavorando con i cannoni" in modo da poter garantire l'apertura in programma per sabato prossimo.
Sul piano dei prezzi è invece Bosco Gurin ad andare in controtendenza. Il titolare Giovanni Frapolli di rincari non ne vuole sapere. "L'analisi che abbiamo fatto internamente è proprio questa: non possiamo permetterci di aumentare i prezzi, perché già in Ticino non siamo concorrenziali col Nord delle Alpi", spiega, sostenendo che "se aumentiamo i prezzi con lo stesso mercato, con gli stessi servizi, penalizziamo ulteriormente gli amanti dello sci". Di qui, la decisione di lasciare i prezzi stabili come l'anno scorso.
Prezzi immutati anche per la Ski Card Leventina, con un ulteriore sconto per chi l'ha acquistata l'anno prima. Ad Airolo c'è poi un sistema dinamico dei prezzi, in base al quale prima si compera e meno si paga. È infine a buon punto il piano rinato dalle ceneri del progetto "L'inverno in tasca": la messa in rete degli impianti ticinesi per alcuni prodotti e offerte potrebbe infatti essere operativa per la stagione 2023/2024.