La Francia bandisce i cellulari dalle proprie scuole e alcuni cantoni svizzeri, dopo l'esempio di Vaud, chiedono dei progetti pilota per vietarne l'utilizzo alle scuole elementari e alle scuole medie. Un divieto che alcuni vorrebbero implementare anche in Ticino, dove la battaglia è sostenuta da tre parlamentari: Giorgio Fonio del PPD, Henrik Bang del PS e Maristella Polli per il PLR, che hanno firmato una mozione per chiedere il divieto dell'utilizzo degli smartphone nelle scuole dell'obbligo e lottare contro il cyberbullismo. E la discussione è servita... meglio vietare o educare?
“La nostra proposta nasce dal caso di un ragazzino di prima media massacrato, umiliato, deriso: il tutto filmato e condiviso non solo nelle chat dei compagni ma anche di alunni di altre scuole”, spiega Fonio ai nostri microfoni. Che aggiunge: “Il telefonino non è necessario per i giovani studenti”.
“Noi siamo convinti che sia meglio lavorare sull’educazione”, gli fa però eco Daniele Parenti, direttore del Centro risorse didattiche e digitali del DECS. “Anche in quei contesti in cui si vietava l’uso dei telefonini, gli episodi di cyberbullismo e uso improprio degli strumenti accadevano comunque: non è con il divieto che si risolvono le cose”.
La parola passa ora al Parlamento ticinese.
Quotidiano/ludoC