Una nuova consapevolezza sulla sostenibilità deve partire dalle scuole. A dimostrarlo è stata la giornata formativa organizzata dalla Regio Insubrica al centro professionale del verde di Mezzana, che ha coinvolto docenti ticinesi e italiani in un’importante iniziativa volta a stimolare la creazione di progetti educativi incentrati sullo sviluppo sostenibile.
“Bisogna andare oltre i semplici eco-gesti,” afferma Alessio Carmine, docente di Didattica alla SUPSI, “Non basta più dire ai bambini chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti. Bisogna insegnare loro a capire i nessi tra le loro azioni quotidiane e l’impatto che queste possono avere sull’ambiente.”
L’evento ha sottolineato l’importanza dello scambio tra scuole ticinesi e delle province italiane. “I nostri approcci sono differenti, ma complementari”, spiega Alma Pedretti, direttrice aggiunta delle scuole comunali ticinesi, “L’Italia si concentra sulla teoria, noi sulla pratica. Grazie a giornate come questa, abbiamo l’opportunità di avvicinare i nostri metodi.”
Tra i temi di maggior interesse, lo spreco alimentare ha assunto un ruolo centrale, con una preoccupante statistica: in Ticino, ogni persona getta via 620 franchi di cibo all’anno. Raffaele Pellegrino, collaboratore dell’Ufficio cantonale per l’educazione ambientale, sottolinea: “Anche piccoli gesti, come pianificare gli acquisti o usare gli avanzi, possono ridurre lo spreco e contribuire a un futuro più sostenibile.”