Continua a diminuire il numero di dialettofoni in Ticino: a rivelarlo è uno studio congiunto dell’Osservatorio linguistico della Svizzera Italiana (OLSI) e dell’Ufficio federale di statistica (USTAT). Stando ai dati raccolti, riportati dal CdT nella sua edizione di lunedì, solo il 30,7% della popolazione del cantone sopra i 15 anni parla dialetto in casa, mentre nel 2000 questa percentuale si elevava al 36,7%.
Per quanto riguarda il suo apprendimento, il principale canale di trasmissione dell’"idioma ticinese" resta la famiglia, mantenendo così il suo ruolo di "lingua degli affetti", precisa Matteo Casoni, dell’OLSI.
Le ragioni di questo calo vanno cercate, in particolare, nel fatto che "il Ticino è una terra d’immigrazione, con molte persone parlanti altre lingue", prosegue lo studioso.
Una lingua social
A salvare il dialetto da un calo di parlanti ancora più drastico, sono state però le reti sociali: in molti lo usano ormai anche per gli SMS, oltre che su Twitter o Facebook, dove diverse pagine speciali gli sono dedicate, e questo per quella che "normalmente è la lingua della montagna e non dei social media", osserva Casoni.
mrj