Il personale degli ospedali ticinesi è sempre più sovente vittima di episodi di violenza. Le aggressioni, tanto fisiche quanto verbali, sono in aumento. Nel 2018 collaboratori amministrativi, assistenti di cura, infermieri e medici ne hanno segnalate 155 tramite l'apposito sistema messo in piedi dall'Ente ospedaliero cantonale.
L'EOC, come spiega alla RSI il dottor Mattia Lepori collaboratore dell'Area medica della direzione generale, sta cercando nuove vie per contrastare il fenomeno che si manifesta soprattutto alle urgenze dove si registra il 60% dei casi. L'obiettivo è di riuscire a scongiurare i comportamenti violenti contro le persone o le cose, ma senza snaturare i pronto soccorso che, per natura stessa del servizio, sono aperti a tutti sempre. Per l'EOC è fondamentale che restino tali.
Mattia Lepori: "La sfida è prevenire le aggressioni, ma mantenendo aperto a tutti il pronto soccorso"
RSI Info 07.02.2020, 16:46
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Negli ultimi anni sono già state introdotti vari accorgimenti, ma videosorveglianza e agenti privati non hanno permesso di evitare il ripetersi di episodi che nel 75% dei casi sono legati dal comportamento dei pazienti e nel 25% a quello dei loro accompagnatori. Ultimamente nei vari pronto soccorso ticinesi sono anche installati dei pulsanti d'emergenza che permettono al personale di sollecitare l'immediato intervento della polizia.
CSI 18.00 del 07.02.20: il servizio di Francesca Torrani
RSI Info 07.02.2020, 17:37
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I dati raccolti dalla direzione dell'Ente portano a concludere che non è possibile tracciare un profilo preciso di chi rischia di dare in escandescenze in ospedale. L'identikit potrebbe essere quello di un giovane uomo che si presenta alle urgenze sotto l'influsso di alcol, stupefacenti e altre sostanze psicoattive. Ma nel 35-40% dei casi a essere violente sono delle donne. E anche gli anziani non sono immuni da certi comportamenti che nel 40% dei casi avvengono nei reparti di degenza.
Violenze al pronto soccorso
Il Quotidiano 07.02.2020, 20:00