Il Governo ticinese scrive a Berna, ma smorza i toni rispetto a quanto trapelato mercoledì in mattinata: non vengono infatti formulate esplicite richieste di riapertura, ma si invita il Consiglio federale a riflettere su una strategia per l'uscita dal semiconfinamento: nella lettera il Consiglio di Stato "evidenzia alcune necessità", ha spiegato ai microfoni della RSI il presidente dell'Esecutivo, Norman Gobbi, e "la prima è quella di avere un piano di rientro con una prospettiva temporale che sia condivisa ma risponda anche alle necessità della popolazione, sempre più stanca. Alcune fasce hanno bisogno di valvole di sfogo come il ripristino delle attività sportive ma anche l'offerta di cultura e tempo libero".
"Oggi Ticino e Lombardia", ha continuato Gobbi, "hanno un andamento epidemiologico simile, ma la Lombardia gode di maggiori libertà, visto che commerci, ristoranti e bar sono aperti, perlomeno durante il giorno".
Nelle ultime 24 ore nel cantone sono stati registrati 71 nuovi contagi e un decesso, cifre lontane dal picco della seconda ondata pandemica ma che se rapportate alla settimana scorsa mostrano un leggero aumento.
Riaperture, le desiderata del Ticino
Il Quotidiano 10.02.2021, 20:00