Concentrare a Sessa i bambini del primo ciclo scolastico di tutto il comune di Tresa e trasferire a Croglio quelli del secondo ciclo. Un progetto di riforma che a Sessa non piace e che ha indotto gli abitanti del quartiere comunale a manifestarlo a chiare lettere. La riforma, comunicata dal Municipio martedì scorso, interverrebbe in un momento segnato da un calo della popolazione scolastica. Si tratterebbe però di un picco negativo in vista di una crescita a partire dall’anno prossimo.
“Siamo molto sorpresi e arrabbiati, perché non capiamo la motivazione. Deve esserci una forte motivazione per fare un cambiamento che sconvolge talmente” il quartiere “e noi questa motivazione non la capiamo ancora”, afferma Marta Balmelli del gruppo SOS Scuole Comunali intervistato dal Quotidiano. Dal comunicato del Municipio “abbiamo visto che hanno previsto 10-15 minuti in più per tratta, per i bambini che già adesso devono prendere il pulmino”. E ciò, sostiene, significherebbe che “i bambini di Ponte Tresa avrebbero un viaggio” che “diventerebbe di un’ora e quaranta, due ore”.
Per Piero Marchesi si tratta invece di adoperarsi per permettere alla sede di Sessa di avere un futuro più solido. “Se avessimo voluto chiudere la scuola” del quartiere, replica ai microfoni della RSI il sindaco di Tresa, avremmo avuto una buona scusa per farlo”, afferma, riferendosi al calo del 47% degli allievi a Sessa. “È ovvio che non possiamo fare una scuola in ogni quartiere” e per accorciare i viaggi bisogna trovare”, afferma, “il giusto compromesso”. Ma questo si trova “se si ha la volontà di sedersi al tavolo, di discutere” e non dicendo di principio “no, perché noi vogliamo che nulla cambi”.
Ora bisognerà vedere se la raccolta di firme partita in questi giorni riuscirà a cambiare le sorti del progetto che, in gennaio, tornerà sul tavolo del Municipio.