Il Consiglio di Stato ticinese, su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), ha messo in consultazione il messaggio sul regime transitorio riguardo i numeri massimi di medici nel settore ambulatoriale. Un margine di manovra sancito nella nuova Legge federale, secondo la quale spetta ai Cantoni definire il limite dei professionisti che operano sul territorio.
Da luglio 2023 entreremo in una fase transitoria, fino al 2025, anno in cui entrerà in vigore una fase detta di "riduzione", che potrebbe dunque limitare il numero massimo di medici al di sotto dell'offerta attuale, è stato spiegato dai relatori nella conferenza stampa di giovedì a Bellinzona, Raffaele De Rosa, Consigliere di Stato e Direttore del DSS, Paolo Bianchi, Direttore della Divisione della salute pubblica e Patrizia Bottinelli Cancellara, Capo dell’Ufficio di sanità.
Durante la fase transitoria i numeri attuali sono considerati i limiti massimi e durante questa fase sarà elaborato un modello che verrà applicato nella fase successiva.
Si tratta di una nuova regolamentazione più affinata - è stato sottolineato in conferenza stampa - che sostituisce il sistema di moratoria, in evoluzione dal 2002. Una regolamentazione che tiene però conto anche del contesto, come la penuria di medici di famiglia, ma anche della composizione del corpo medico (tra uomini e donne, età, diplomi svizzeri o stranieri) o dei programmi cantonali già esistenti (ex Praxisassistenz). Si vuole dunque trovare un equilibrio tra numeri massimi e ricambio generazionale dei medici.
La consultazione del documento termina il 20 aprile, il messaggio finalizzato verrà poi discusso in Gran Consiglio. Per maggio si attendono anche i risultati del censimento, che il DSS sta conducendo in collaborazione con l'Ordine dei medici, per capire la distribuzione dei medici sul territorio. Grazie a questo censimento, che contempla specializzazioni e regioni, si potrà calcolare il limite massimo di medici nel settore ambulatoriale.
La pianificazione dell'offerta ambulatoriale è uno degli strumenti di controllo della spesa LAMal. Rappresenta infatti il 40% della spesa sanitaria (il 16% legata all'offerta ambulatoriale; il 24% legata agli studi medici), ha detto De Rosa, sottolineando che la spesa ospedaliera ambulatoriale è aumentata del 44% e cresce a ritmo sostenuto, da qui l'importanza di intervenire. Nella prima fase ci si è concentrati sui criteri qualitativi per rilasciare le autorizzazioni, ora si lavora a stabilire i numeri massimi in ottica del 2025.
Siamo il cantone con l'indice di anzianità più alto. La forte presenza di specialisti incide sul costo delle prestazioni, ha sottolineato De Rosa, ricordando peraltro anche il tema delle prestazioni inutili e/o addirittura dannose che provocano costi diretti e indiretti evitabili.
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