Ticino e Grigioni

Sigirino, chiesta riduzione della pena

La difesa dell'automobilista che provocò la morte di uno scooterista ha sostanzialmente contestato tutto, a partire dall'accusa di omicidio intenzionale

  • 25 maggio 2021, 20:17
  • 20 novembre, 20:21
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CSI del 25.05.2021 Il servizio di Darco Degrussa

RSI Info 25.05.2021, 20:17

  • RescueMedia
Di: FD/CSI 

Omicidio intenzionale per l'accusa, omicidio colposo per la difesa. È approdato oggi, martedì, davanti alla Corte d'appello l'incidente mortale di uno scooterista 37enne, tamponato sull'A2 in territorio di Sigirino da un automobilista sotto l'effetto di alcol e psicofarmaci al termine di una corsa spericolata partita da Arbedo. L'autore era stato condannato in primo grado a dieci anni di carcere.

Nella giornata di dibattimento la difesa ha sostanzialmente contestato tutto. Ammette l'omicidio colposo, ma non che si sia trattato di un omicidio intenzionale per dolo eventuale, ovvero che l'imputato con il suo agire si è assunto il rischio, l'eventualità di causare la morte di qualcuno. Secondo la difesa, il 40enne con problemi di tossicodipendenza, quel 10 novembre del 2017, non era in grado di rendersi conto di quanto stava facendo a causa dell'effetto dei farmaci e dell'alcol che aveva assunto. Lo stessa mattina aveva lasciato di sua volontà il ricovero dall'ospedale neuropsichiatrico di Mendrisio.

Non era pienamente cosciente quindi quando lungo il percorso tra Arbedo e Sigirino commise una serie impressionanti di infrazioni mettendo potenzialmente in pericolo la vita di altri utenti della strada. Non lo era nemmeno quando a circa 115 km/h aveva tamponato mortalmente lo scooterista che si era trovato davanti. Gli avvocati della difesa hanno anche contestato la qualifica giuridica delle infrazioni commesse sul percorso. Le testimonianze degli altri automobilisti sarebbero valutazioni soggettive ma prive di riscontri oggettivi. E poi sempre secondo i legali dell'imputato, Yasar Ravi e Luisa Polli, la Corte di primo grado non ha preso in considerazione la possibilità di un colpo di sonno causato dal mix di farmaci e alcool.

Il procuratore pubblico Nicola Respini ha dal canto suo chiesto la conferma dei capi di imputazione dell'atto d'accusa, la principale di omicidio intenzionale e la conferma della condanna a 10 anni di carcere. Per la controparte, anche se la Corte d'appello dovesse riconoscere l'omicidio intenzionale, la pena di dieci anni sarebbe eccessiva: ha citato altri casi della giurisprudenza dove ad esempio due automobilisti che avevano ingaggiato una gara causando la morte di due persone erano stati condannati a una pena di 6 anni e mezzo. Quindi la richiesta principale è il riconoscimento dell'omicidio colposo o comunque una massiccia riduzione della pena. Per sapere cosa deciderà la Corte presieduta dalla giudice Giovanna Roggero Will bisognerà attendere il 10 giugno.

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In appello l'incidente di Sigirino

Il Quotidiano 25.05.2021, 21:00

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