O sono spariti i grandi finanziatori dei partiti ticinesi o sono ben mimetizzati i soldi elargiti ai movimenti politici cantonali. È ciò che emerge dai dati, quanto mai scarni, che a marzo sono apparsi sul Foglio Ufficiale (FU), come prevede l’articolo 90 capoverso 1 della Legge sull’esercizio dei diritti politici. Soltanto tre nel 2024 i benefattori, un trittico dove un pittore giottesco raffigurerebbe nel pannello centrale, non perché donna ma perché sua è stata l’elargizione più elevata, la consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti, la quale lo scorso anno ha versato nelle casse del Partito socialista 19’000 franchi. Alla sua destra, nell’ipotetica pala d’altare, figurerebbe, con 12’000 franchi versati alla Lega, l’avvocato e notaio Enea Petrini (granconsigliere leghista dal 2017 al 2023 e, per restare al piano pubblico, dall’agosto del medesimo anno, membro del Consiglio di amministrazione di BancaStato). Alla sinistra di Carobbio, a completare la trinità dei finanziatori pubblicati sulla versione online del FU del 6 e del 26 marzo, compare un altro granconsigliere, in carica, il medico di valle Josef “Beppe” Savary, eletto nella lista aggregata del PS, che ha versato 9’200 franchi al Forum Alternativo, movimento politico che rappresenta istanze di sinistra.
A ben vedere la lista poteva essere ancora più povera, dal momento che quest’ultimo finanziatore, Savary, non era tenuto per legge all’autodichiarazione. Il citato art. 90 cp 1, precisando l’obbligo di notifica, sancisce infatti che: “I partiti politici cantonali e le loro sezioni notificano alla Cancelleria dello Stato entro il 31 gennaio il nome dei singoli donatori e l’ammontare dei contributi eccedenti complessivamente l’importo di 10’000 franchi ricevuti nel corso dell’anno precedente”. Il capoverso 2 estende tale obbligo ai candidati alle elezioni cantonali che devono notificare alla stessa Cancelleria “il nome dei singoli donatori e l’ammontare dei contributi eccedenti complessivamente l’importo di 5’000 franchi”, entro 3 giorni dall’ufficializzazione delle liste (esercizio per il 2024 non avvenuto, in quanto l’elezione cantonale si era tenuta l’anno precedente)”.
“Non credo a Babbo Natale”
Presenza dunque non imposta quella del medico dell’Onsernone, che però alla RSI spiega le ragioni della sua notifica. “Io penso - dice Beppe Savary - che la trasparenza sia richiesta indipendentemente dalla legge. Potevo anche non dire niente a nessuno, visto che la cifra risulta di 800 franchi sotto la soglia, ma non è mica un segreto”. Non al denaro, non all’amore né al cielo. Né venali, né passionali né ultraterrene le ragioni del suo gesto: “Non è mica un segreto che finanzio i ‘Quaderni’ del Forum Alternativo (rivista bimestrale, ndr). Credo anche che quello che ricevo dal Cantone come deputato debba tornare, in una qualche forma, a beneficio della popolazione. Sostenendo questi ‘Quaderni’ mi sembra di fare qualcosa di utile”. Trasparenza quindi, che non significa, tiene a puntualizzare, candore: “Mi meraviglierebbe molto se fossimo solo noi tre a finanziare (sottinteso, con cifre importanti, ndr) i movimenti politici in Ticino, ma io non credo a Babbo Natale”.
Chi ha dato negli ultimi tre anni
Trasparenza verso il pubblico è anche fornire al cittadino gli strumenti per trovare l’informazione cercata. Da questo punto di vista il sistema sembra perfettibile. Da quando, il 1° febbraio 2021, il Foglio Ufficiale ha interrotto, dopo 175 anni, la stampa settimanale cartacea, gli atti pubblici vengono pubblicati giornalmente online sul sito del Canton Ticino. Più accessibilità, visto che le informazioni sono a disposizione di tutti, ma anche una dispersione delle stesse. Non è garanzia di trovare quanto interessa il motore di ricerca. Ad esempio, i dati più recenti sui soldi ai partiti si trovano inserendo la parola chiave “Finanziamenti di gruppi politici”, quelli degli ultimi anni digitando “Finanziamento di gruppi politici”, al singolare. Insomma, si procede un po’ a spanne.
Le notifiche degli anni scorsi (sono disponibili i dati dal 2021 ad oggi) appaiono leggermente più corpose, ma non tanto da non poter essere riassunte qui (senza annoiare troppo il lettore). Il Foglio Ufficiale registra per il 2021 i seguenti finanziamenti: 12’000 franchi al Partito socialista da parte di Manuele Bertoli (ex consigliere di Stato); 21’000 franchi al Partito popolare democratico (oggi Il Centro) da parte di Raffaele De Rosa (eletto consigliere di Stato nell’aprile 2023); 109’000 franchi al Partito liberale radicale ticinese da parte del Gruppo parlamentare PLR. Per il 2022 spuntano solo due nomi: ancora quello di Bertoli che versò 12’000 franchi al PS e quello di Carlo Lepori, allora granconsigliere, che notificò 8’500 franchi, sempre al PS. Il “boom” dei finanziatori, prevedibilmente, si trova nell’anno elettorale 2023: il Partito socialista ha ricevuto 13’050 franchi dall’allora consigliera agli Stati Marina Carobbio e 10’500 dal consigliere nazionale Bruno Storni; il Centro ha ricevuto 30’500 franchi da Raffaele De Rosa, 15’500 franchi dal consigliere nazionale Fabio Regazzi, 8’100 franchi da Paolo Caroni, oggi granconsigliere, e, infine, 5’300 franchi, dal capogruppo Maurizio Agustoni; la Lega dei Ticinesi ha ricevuto il finanziamento singolo più elevato, 26’000 franchi dal consigliere di Stato Norman Gobbi e 12’000 franchi dal gruppo parlamentare; il PLR ha ricevuto 103’000 franchi da parte del suo Gruppo in Gran Consiglio, ma anche 65’000 e 15’000 franchi da parte del PLR svizzero; infine i Verdi del Ticino, nel generoso 2023, hanno ricevuto 30’000 franchi da Carmita Burkard (ricca mecenate neocastellana che quell’anno finanziò il partito ambientalista svizzero alle elezioni federali con un milione di franchi), e 55’000 franchi dai Verdi Svizzeri.
Conti economici dei partiti, chi pubblica e chi no
Lo scorso anno, come detto all’inizio, solo tre i finanziatori. Anche se il sistema di ricerca online, ma forse anche la registrazione stessa da parte della Cancelleria dello Stato, non è garanzia di assoluta completezza. Ad esempio, il PLR, da quanto siamo riusciti a verificare, afferma di aver notificato anche per il 2024 il finanziamento, di oltre centomila franchi, da parte del proprio Gruppo parlamentare, ma il dato non appare. Va anche detto che, al di là delle notifiche obbligatorie per legge, non tutti i partiti mostrano pubblicamente i propri conti economici annuali. I più facilmente reperibili sui rispettivi siti sono quelli del PLR e del PS che hanno in un’apposita sezione dedicata. Anche i bilanci dei Verdi si trovano sul loro sito, sebbene in modo più macchinoso. Sul sito de Il Centro il bilancio economico non è stato pubblicato, ma esso - ci viene precisato - è regolarmente approvato dal Comitato cantonale del partito. Idem sui siti di Lega e UDC. Sollecitati in merito, dal segretariato UDC Ticino rispondono che “i conti annuali vengono approvati dal Comitato cantonale in seduta pubblica ma non vengono pubblicati sul nostro sito”. A ciò si aggiunge la precisazione che “come partito compiliamo la dichiarazione dei finanziamenti, come da legge cantonale, e quelli che superano i 10’000 franchi vengono resi pubblici direttamente dalla Cancelleria cantonale”.
Sirica: “La trasparenza resta un tabù”
Il tema della trasparenza dei finanziamenti ai movimenti politici non è di lana caprina per il deputato e copresidente del PS Fabrizio Sirica che nel 2019 aveva presentato la mozione “Basta con i raggiri alla legge: per una reale trasparenza”, e prima ancora un’iniziativa parlamentare sullo stesso tema. Il socialista chiedeva di “pubblicare in forma elettronica sul sito internet del Cantone la lista con i finanziamenti dei partiti politici, dei canditati e dei comitati promotori, di sostegno o contrari a un oggetto posto in votazione”. La sua richiesta è stata bocciata lo scorso ottobre in Gran Consiglio di misura, 44 voti contro 40, dopo un animato dibattito.
“È il problema che sollevavo con la mia mozione - dice da noi interpellato Sirica -. Se un cittadino interessato alla trasparenza vuole sapere chi sono i finanziatori dei partiti, l’operazione, tra parole chiave di ricerca e pubblicazione sparsa, si rivela una vera e propria corsa a ostacoli. La mia semplice proposta era di creare una pagina internet dedicata alla trasparenza dove in una pagina PDF, fossero accorpate tutte le notifiche, che oltrepassano le soglie di legge, relative all’anno precedente”. Una richiesta che si è scontrata con “la volontà politica secondo cui va tutto bene così. Resto convinto che ci siano dei finanziatori che non vogliono veder apparire i loro legami coi partiti. La trasparenza sui soldi resta, come minimo, un tabù”.
Quanto al fatto che la legge attuale preveda per “chi contravviene all’obbligo di notifica (...) la multa fino a 10’000 franchi” e per chi riceve, ovvero i partiti, la privazione “in tutto o in parte del contributo versato al proprio gruppo parlamentare”, Sirica resta quantomeno scettico sull’applicazione delle ammende: “La normativa stabilisce delle sanzioni, ma non prevede un controllo. Un po’ come dire: vi togliamo la licenza di condurre se viaggiate a 120 km/h sui 50, ma vi diciamo anche chiaramente che non ci sarà nessun controllo radar”. Il copresidente socialista avrebbe voluto affidata la sorveglianza di questi finanziamenti al Controllo cantonale delle finanze: “Ma non lo si è voluto fare perché, come detto, è un tema tabù oppure perché si vogliono coprire i legami di interesse. Inoltre il problema grosso, più che quella dei partiti, riguarda la trasparenza dei candidati che possono avere un legame di interesse diretto”.
Padlina: “È una caccia alle streghe”
Argomenti che, in aula, si sono tradotti in un sostegno da parte della sinistra e di una parte dei liberali. Al voto l’ha spuntata la linea del Consiglio di Stato, secondo cui “mediante questa pubblicazione sul Foglio Ufficiale, l’informazione al pubblico è garantita”. Una linea condivisa dal rapporto di maggioranza contrario alla proposta. Per il relatore Gianluca Padlina (Il Centro) il disciplinamento attuale va confermato per “ragioni di proporzionalità, di praticabilità e (non da ultimo) di contenimento dei costi”. Anche perché la normativa vigente “nel raffronto cantonale pone ancora il Ticino nel campo dei Cantoni più virtuosi in materia di trasparenza nel finanziamento dei partiti e dei comitati costituiti per le campagne di voto”.
L’avvocato Padlina, da noi contattato, porta ulteriori elementi al suo punto di vista: “Chi invoca più trasparenza sui finanziamenti ai partiti sembra voler fomentare un’assurda caccia alle streghe e cavalcare strumentalmente l’antipolitica”. Per funzionare, continua l’esponente del Centro, “la democrazia ha bisogno dei partiti. E i partiti funzionano in larga misura grazie al sostegno economico di chi fa politica attiva e che lo fa per passione e perché ci crede. Se poi qualche cittadino benestante effettua un finanziamento più generoso non è certamente per averne un ritorno, ma appunto perché si ritrova negli ideali di un determinato partito, piuttosto che un altro”.
Il controllo auspicato da Sirica, secondo Padlina, “metterebbe in moto una macchina che alla fine toglierebbe ulteriori risorse ai partiti. L’approccio attuale, con la soglia di 10’000 franchi, mi sembra molto svizzero, ovvero pragmatico e sensato. Una pubblicazione completa dei nomi dei sostenitori sarebbe contraria alla privacy e dannosa per chi, magari attivo con una propria attività economica, non vuole per forza apparire come schierato politicamente”. Da ultimo, secondo l’avvocato, “gli strumenti di controllo su chi fa politica, sia a livello di esecutivo sia di legislativo, già ci sono. In primo luogo c’è un sistema elettorale proporzionale, che porta ad eleggere negli esecutivi rappresentanti di più partiti, con più occhi che vigilano sulle decisioni. L’azione politica quotidiana, di tutti i politici, grazie agli organi di informazione e alla rete, è sotto gli occhi di tutti e trasparente”.
In conclusione, dice Padlina, “non credo assolutamente che si possa affermare che il nostro sia un cantone di corrotti. E chi ne avesse notizia non ha che rivolgersi al Ministero pubblico e segnalare irregolarità o favoritismi ingiustificati. Gli anticorpi già ci sono”.

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