Sono quasi 2'900 gli ucraini giunti in Ticino in fuga dalla guerra che sta dilaniando il loro Paese. Si tratta di un'eccedenza di 450 unità rispetto alla cifra prevista dalla chiave di riparto a livello nazionale e nel frattempo una settantina ha rinunciato allo statuto S per fare definitivo ritorno in patria.
Per chi è rimasto, la parola d'ordine quest'estate è integrazione, a partire da quella linguistica, perché l'apprendimento dell'italiano è fondamentale, in particolare per il percorso scolastico dei ragazzi e per la ricerca di un impiego.
Sono 370 gli iscritti ai corsi di lingua e sport e oltre un centinaio al Quality for Ucraina, rivolto ai ragazzi che seguono una formazione post-obbligatoria. In 150 seguono colonie diurne o altre attività per ragazzi, mentre gli adulti che stanno apprendendo l'italiano sono circa 300.
Da inizio giugno, inoltre, grazie a una collaborazione con associazioni o cooperative private sono attivi tre sportelli per l'integrazione, a Lugano, Chiasso e Bellinzona. Sono stati molto sollecitati soprattutto i primi due e in tutto sono oltre 380 i colloqui di consulenza e accompagnamento. Alle varie misure proposte - fino a questo bilancio di mezza estate - ci sono state in tutto 1'300 iscrizioni. Hanno partecipato 870 persone.
Sportelli sollecitati per i profughi ucraini
Il Quotidiano 28.07.2022, 20:55