Ticino e Grigioni

Stabio-Arcisate, si lavora a metà

Il cantiere oltre confine procede come da accordi presi ad ottobre 2013. Niente scavi, si alleviano i disagi nei paesi in attesa di risposte da Roma.

  • 7 gennaio 2014, 18:40
  • 1 giugno 2023, 19:17
Stabio-Arcisate cantiere chiuso 25.05.2013 ky.JPG
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I lavori della ferrovia Stabio-Arcisate, sul territorio italiano, sono ripresi da oggi secondo il crono programma stabilito nell'incontro di ottobre tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e l'impresa costruttrice.

Questo è il messaggio uscito dall'assessorato alle Infrastrutture e mobilità di Regione Lombardia pochi minuti dopo le 17 di martedì, dopo l'incontro, o "tavolo tecnico" settimanale, che da ottobre viene svolto proprio sotto il coordinamento della Regione con la partecipazione di sindaci del territorio e tecnici. Le opere che si stanno portando avanti, secondo quanto stabilito ad ottobre, sono quelle di "ricucitura" dei paesi in provincia di Varese tagliati in due, sventrati dai cantieri che, tutt'ora, sono pressoché fermi. Bloccati. Come bloccati sono lavori che richiedono movimento terra perché non c'è ancora una soluzione operativa al problema dello stoccaggio di materiali contenenti arsenico per il quale la Procura di Varese ha aperto un fascicolo con ipotesi di reato relative proprio allo smaltimento di terre considerate inquinate.

Deve esprimersi il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) in merito a queste terre, un organo di controllo romano, è non è dato sapere i tempi. Sul collegamento tra Ticino ed Italia si segnala invece che lungo il ponte della Bevera, come da accordi, qualcosa si sta cominciando a fare. Insomma, procedono alcuni lavori e nessuno può dire che il cantiere sia fermo, sarebbe un falso, ma il pieno del lavoro per costruire la ferrovia che da Lugano porterà i ticinesi verso Malpensa, stenta a decollare. Lo ribadisce Flavio Nossa, sindacalista della Cgil di Varese. "Noi siamo preoccupati - ha detto il rappresentante sindacale - sui cantieri ci sono una quarantina di operai ma non è questo il ritmo per costruire un'opera del genere. Noi non siamo mai stati convocati e forse è il segnale che mancano soluzioni in vista per ora. Alleviare i disagi ai cittadini nei paesi è lodevole, conclude, ma non ha a che fare con la costruzione della ferrovia".

L'ottimismo della politica che para i colpi del sindacato stride con la preoccupazione dei cittadini ed intanto è in programma un nuovo incontro alla fine di gennaio tra l'azienda appaltatrice dei lavori e RFI, forse per ultimare la trattativa prima di riprendere definitivamente i lavori.

Simone Della Ripa

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