Il messaggio unico sulla rivalutazione delle stime e sugli sgravi fiscali per le aziende e le persone facoltose è gia da alcune settimane sul tavolo del Governo. Al termine dell' incontro nessuno ha voluto parlare, riservandosi di valutare meglio le proposte, alcune delle quali non hanno soddisfatto appieno gli ambienti economici.
La riforma fiscale interessa sia le persone fisiche sia quelle giuridiche ed è legata alla rivalutazione delle stime immobiliari, sgravi altrimenti impensabili, vista la situazione delle casse cantonali.
Oggi il parco immobiliare ticinese è stimato in 56 miliardi di franchi, quando in realtà ne vale 102. Una sottovalutazione troppo forte, secondo il Tribunale federale, e anche anticostituzionale.
Con la riforma proposta, le stime verranno raddoppiate e il Cantone incasserebbe 124,5 milioni di franchi mentre i Comuni 112 milioni, cifre importanti che però non andranno a gravare sui proprietari. Infatti, per le persone fisiche sarà completamente neutrale attraverso una riduzione dell'aliquota dell'imposta sulla sostanza.
Per le società e le aziende sarà una neutralizzazione solo parziale, ma vi saranno importanti ritocchi della fiscalità, anche per migliorare la competitività intercantonale: riduzione dell'aliquota sull'imposta sull'utile per le società dal 9 al 7,5% a tappe, su tre anni. E inoltre l'aliquota dell'imposta sull'utile degli investimenti passerà dal 9 al 4%.
Quot/redMM