Le autorità italiane hanno assestato un duro colpo alle attività gestite dalle cosche calabresi in Lombardia e Piemonte, attraverso soprattutto prestanome e intimidazioni. Stando a quanto resto noto venerdì dagli inquirenti, nove persone sono state tratte in arresto perché ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere e trasferimento fraudolento di valori.
Le indagini hanno permesso di far luce sugli interessi della 'ndrangheta nel Nord Italia, dove il denaro frutto di attività illecite viene reinvestito soprattutto nel circuito della ristorazione. Tra i sequestri, per oltre 10 milioni di euro, figurano anche le quote societarie di alcuni ristoranti della nota catena di pizzerie "giro-pizza" Tourlé.
Alessandra Dolci, capo della direzione distrettuale antimafia di Milano, nel corso di una conferenza stampa ha ricordato che: "Questa operazione rappresenta un momento significativo perché dimostra gli investimenti nel campo del food". Secondo l'ultimo rapporto dell'osservatorio Agromafie, "sono almeno 5'000 i ristoranti delle regioni del Nord in mano alla criminalità organizzata", un affare che non si limita solo a bar e ristoranti ma che, dal campo alla tavola, ha un valore di 24,5 miliardi.
RG delle 18.30 dell'8 novembre 2019; il servizio di Thomas Paggini
RSI Info 08.11.2019, 19:30
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