Gli ulivi sono divenuti una presenza costante del paesaggio alpino: in Ticino, ma anche nei Grigioni, c’è chi si dedica a questa pianta con grande passione. A Brusio, a 700 metri sul livello del mare in Valposchiavo, l’annata non ha risentito delle ondate di caldo e di siccità che hanno invece ridotto la produzione in Italia anche del 90%. Gli ulivi hanno messo radici nei terrazzamenti di Tiziano Iseppi, oggi al suo terzo raccolto.
"Una volta era il vino, oggi è l'ulivo", spiega Iseppi. "Collaboro con un collega di Tirano. Ci aiutiamo sulle malattie, ci diamo consigli". Iseppi fa riferimento a Ivan Rinaldi, olivicoltore a Tirano, in Valtellina, che ha iniziato nel 2017 con una pianta in giardino e oggi ne coltiva 250 producendo 500 chili di olive all'anno.
Una coltivazione "non così facile - spiega Ivan - ma questo è il motivo per cui ci si appassiona così tanto. Ci sono difficoltà climatiche e le piante piccole soffrono molto il freddo. Bisogna scegliere varietà resistenti". "Un altro problema sono gli animali selvatici", aggiunge Iseppi. "Cervi e caprioli, non trovando cibo d'inverno, trovano gli ulivi, che sono sempreverdi, e ne mangiano le gemme".
I due si aiutano anche nell’abbattere le spese e al frantoio, sul lago di Como, ci vanno insieme. Anche quest’anno il verdetto dell’agronomo li ha lasciati più che soddisfatti. Iseppi venderà l’olio a 56 franchi il litro, Rinaldi a 45 euro. "È un olio di ottima qualità", conferma l'agronomo Domenico Borelli. "Grazie agli sbalzi termici tra giorno e notte, gli aromi si mantengono molto bene".
La produzione resta però di nicchia e per incrementarla occorre recuperare terrazzamenti abbandonati. "Laddove il vigneto viene abbandonato per cause di forza maggiore, la presenza dell'ulivo ha portato dei benefici", spiega Ivano Foianini, tecnico olivocultore. "Questo perché quel vigneto abbandonato non diventa bosco ma un terreno gestito e coltivato".
"Ci sarà anche un paesaggio più mediterraneo - conclude Tiziano Iseppi - però è anche particolare vedere la raccolta di olive con le cime innevate. È poetico".