Ticino e Grigioni

Su i ricoveri, Merlani: "Non me lo spiego"

In Ticino i pazienti colpiti da Covid-19 sono raddoppiati in una settimana, le considerazioni del medico cantonale - Nel vivo la campagna per il richiamo

  • 13 ottobre 2022, 07:51
  • 20 novembre, 14:45
03:06

In Ticino preoccupano i ricoveri Covid

Il Quotidiano 12.10.2022, 21:00

Giorgio Merlani fatica a spiegarsi l'impennata dei ricoveri per Covid-19 in Ticino. Nell'ultima settimana non ci sono stati decessi causati dalla malattia, ma i casi sono passati da poco meno di duemila a poco più di tremila e soprattutto le persone in ospedale sono nuovamente raddoppiate, da 80 a 161. Anche quelle in terapia intensiva, ora sei, nonostante l'alta percentuale di popolazione immunizzata.

Le varianti attuali sono meno virulente, il coronavirus è meno aggressivo e il rischio di un decorso grave è più basso, aveva detto una settimana fa il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. Merlani conferma, precisando che siamo soprattutto "noi a essere diventati più forti" entrando in contatto con diverse forme del virus e con i vaccini. È però anche vero che i dati oggi "non sono molto incoraggianti".

Merlani sottolinea comunque che rispetto al passato "la degenza media è molto più corta". In larga misura si tratta di "persone anziane già indebolite per altri motivi" e alcune "erano ricoverate per altre cause e sono rimaste infettate in ospedale". Se una volta i ricoveri avvenivano "al 99% per il Covid" oggi con una circolazione della malattia così importante non di rado sono pazienti "con il Covid": entrati per altri motivi, è poi emerso che erano anche infettati dal virus.

Con la mascherina nelle strutture ospedaliere e sociosanitarie

Il medico cantonale non prevede comunque l'introduzione di misure per l'insieme della popolazione, ma "forse un invito più pressante all'uso della mascherina". È soprattutto laddove ci sono persone particolarmente fragili che i casi vanno evitati e quindi "non limiteremo le visite ma l'obbligo di adesione alla mascherina nelle strutture pubbliche ospedaliere e sociosanitarie come le case per anziani sarà di nuovo al 100%".

Merlani non si dice preoccupato di un possibile ritorno all'impatto della pandemia come lo abbiamo conosciuto in passato, "in termini di morti o intasamento delle terapia intensive". Tuttavia, "il virus continua a circolare e si trasmette in una maniera mai vista prima, per cui dobbiamo imparare a stare tranquilli nelle fasi in cui è tranquillo e, quando accelera, a mettere in atto delle misure che permettano di evitare 160 inutili ospedalizzazioni, sofferenze e ogni tanto anche qualche morto". E appena ve ne è la possibilità, bisogna "accedere al vaccino".

Campagna di vaccinazione nel vivo

La campagna per il richiamo vaccinale sta entrando nel vivo in Svizzera e anche in Ticino. La dose singola è gratuita e disponibile da martedì per tutte le persone dai 16 anni che hanno ricevuto l’ultima iniezione o che sono guarite da almeno quattro mesi. La somministrazione è fortemente raccomandata a chi a più di 65 anni o è particolarmente vulnerabile a causa di malattie croniche, alle donne incinte (a partire dal quarto mese) o che allattano, al personale sanitario e in generale a chi è in contatto con persone a rischio. Oltre alle possibilità offerte da farmacie e studi medici, sono stati allestiti sei centri cantonali e lungo l'arco del mese ce ne saranno altri itineranti, con la possibilità di presentarsi anche in modalità walk-in, senza appuntamento (anche se prenderne uno è consigliato per accorciare i tempi di attesa e "tarare" il dispositivo). All'Espocentro di Bellinzona, aperto fino a giovedì sera, il successo della prima giornata è stato superiore alle attese: 291 persone. Come confermato dal capo sezione del militare e della protezione della popolazione, Ryan Pedevilla, le linee sono state portate da tre a cinque. Le sole strutture cantonali "permettono di vaccinare quotidianamente circa 1'500 persone", spiega.

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