Ticino e Grigioni

Sci in Ticino, chiusa la stagione si pensa ai… cannoni

Tra le principali stazioni il primo anno del Ticinopass è valutato positivamente, presto anche un’offerta estiva. Per il futuro bisogna però “lavorare sull’innevamento programmato” si afferma in coro

  • 8 aprile, 16:56
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Tutti le stazioni concordano: garantire l'apertura natalizia è di fondamentale importanza

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Di: Dario Lanfranconi 

Domenica è andata definitivamente in archivio la stagione sciistica ticinese 2024/2025, dopo che anche Airolo-Pesciüm e Bosco Gurin hanno per ultimi chiuso gli impianti.

Della stagione della stazione alto leventinese avevamo già riferito venerdì, con i vertici della Valbianca che hanno definito quest’inverno come positivo, con oltre 45’000 passaggi (+20% rispetto allo scorso anno). Dopo gli ultimi due giorni sulle piste il numero definitivo si è fissato a 47’383 passaggi. E per quanto riguarda la situazione degli impianti di Ravina, il direttore Nicola Mona ci ha confermato oggi che per il momento non ci sono novità, “ma stiamo andando avanti nelle trattative e non ho particolari preoccupazioni al riguardo”. 

Restando in valle, ma spostandoci nella media Leventina, il presidente della Nuova Carì Marco Costi ci ha spiegato che i passaggi a Carì quest’inverno sono stati “poco più di 30’000, con meno giorni di apertura rispetto allo scorso anno quando erano stati 26’000. L’aumento, pur non avendo le cifre esatte sotto mano, è stato quindi di un buon 20%”. Una stagione soddisfacente quindi? “Per poterlo dire con certezza dobbiamo aspettare la chiusura contabile dell’anno a fine giugno, ma vista la partenza con davvero poca neve nelle vacanze di Natale e poi i tanti sbalzi di temperatura che hanno messo in difficoltà il lavoro con l’innevamento programmato, possiamo dire che siamo soddisfatti”. Costi definisce poi l’esperienza del Ticinopass assolutamente positiva: “Ci ha dato sicuramente una mano e vale certamente la pena proseguire su questo percorso”.

02:14

Carì festeggia la neve, si scia!

Il Quotidiano 26.12.2024, 19:00

Per quanto riguarda le prospettive future della stazione, Marco Costi allarga l’orizzonte a tutte quelle ticinesi sottolineando due punti “imprescindibili: il primo è l’innevamento programmato perché bisogna assolutamente cercare di anticipare l’inizio della stagione, in quanto la gente ha voglia di andare a sciare nel mese di novembre, non a marzo. Il secondo aspetto è invece racchiuso in quell’ormai nota parolina che è ‘destagionalizzazione’: abbiamo anche noi dei progetti in questo senso e sono importanti per supportare la stagione invernale, che per una stazione come la nostra resta comunque centrale. In generale restiamo fiduciosi per il futuro”.

In Valle di Blenio soddisfazione “discreta” e stagione “normale”

Spostandoci letteralmente sull’altro lato della montagna, in Val di Blenio, al Nara Matteo Milani (Amici del Nara) ci parla di una stagione “dignitosa”. “Come tutti siamo partiti in ritardo e il Natale ci è in parte mancato, anche se abbiamo parato il colpo con le slitte, perché anche con poca neve possiamo garantire almeno quest’attività. Poi i fiocchi sono arrivati e abbiamo recuperato, ma sul finale di stagione avevamo tanta neve, però la meteo non è stata così clemente soprattutto nei finesettimana. Per quanto riguarda i passaggi siamo a circa 18’000 – non ho il dato preciso sottomano, ma comunque un po’ più dell’anno scorso -, possiamo quindi dire che siamo discretamente soddisfatti. Alla fine quando le giornate erano buone la clientela è arrivata”. Anche al Nara il Ticinopass viene definita un’esperienza positiva: “L’impressione è che sia arrivata clientela nuova, bisogna quindi proseguire in questa direzione e a breve uscirà anche un nuovo prodotto dedicato all’estate sotto il cappello Ticinopass”. In ottica futura Milani sottolinea infine anche l’importanza dei contributi cantonali: “È importante che vengano confermati perché per noi sono vitali, lo sono per tutte le stazioni ticinesi”.

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Un weekend con il sorriso al Nara

Il Quotidiano 12.01.2025, 19:00

Sempre in Valle di Blenio, ma qualche chilometro più a nord, raggiungiamo Denis Vanbianchi, responsabile della stazione di Campo Blenio, che rientra nelle principali ma al contempo rappresenta un po’ anche quelle più piccole sparse sul territorio, seppur abbiano offerte diverse e diversificate (Lüina, Neggia, Dalpe, Mogno, Cioss-Prato, Piano di Peccia, Prato Leventina e Novaggio). “Siamo arrivati a quasi 25’000 passaggi, 9’000 in più rispetto alla stagione precedente. Siamo quindi contenti della stagione che possiamo definire ‘normale’, a differenza delle tre precedenti con inverni un po’ anomali. Il bel tempo nelle vacanze di Natale - seppure fossimo aperti solo parzialmente - e in quelle di carnevale ha sicuramente aiutato”. E anche qui, all’ombra del Sosto, il Ticinopass è pienamente promosso: “Ha permesso a tanti di girare un po’ di più tra le stazioni e la nevicata fino in pianura a novembre ha contribuito a farci superare l’obbiettivo delle 2’000 tessere vendute, ma nelle prossime stagioni – senza aiuti – dovremo venderne ancora di più, ma la strada è quella giusta”. Anche Vanbianchi conferma poi la presentazione a breve dell’offerta estiva dell’abbonamento, che riguarderà le altre quattro stazioni (Campo Blenio non ha impianti utilizzabili nella bella stagione) e conterrà collaborazioni con altri impianti di risalita.

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Campo Blenio si gode il sole sugli sci

Il Quotidiano 28.12.2024, 19:00

Ma anche qui il refrain invernale torna prepotente: “Per far funzionare le cose per noi resta fondamentale puntare sull’innevamento programmato, abbiamo un progetto di miglioria dell’impianto, ma attualmente è frenato da un’opposizione. Lavoriamo anche noi sulla destagionalizzazione con il progetto Campo 365, ma per noi l’inverno resta molto importante e per far girare l’economia del luogo gli impianti devono essere aperti, ma senza i cannoni è impensabile”.

Bosco Gurin, Frapolli: “Senza Natale i conti non quadrano, insistere sui cannoni”

Decisamente meno positivo sulla stagione appena conclusa è invece Giovanni Frapolli, proprietario degli impianti di Bosco Gurin, in alta Vallemaggia. “Non arriviamo neanche alla metà dei numeri degli altri anni. E penso che al momento della chiusura della contabilità anche altrove rivedranno l’entusiasmo da fine stagione, perché alla fine è quella che conta. Il problema non sono neanche tanto i passaggi, quanto i mancati introiti del Natale, che conta all’incirca per il 40% del fatturato. Noi avevamo un’apertura parziale che però ha portato poco… Posso quindi dire che siamo partiti decisamente male, ma poi abbiamo finito la stagione relativamente bene, ma anche questo non basta a compensare”.

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Neve e Sole a Bosco Gurin

Il Quotidiano 11.01.2025, 19:00

E anche qui il chiodo battuto è quindi sempre lo stesso: “Bisogna garantire l’apertura almeno per le vacanze natalizie ed è per questo che noi abbiamo il progetto del laghetto per raccogliere l’acqua per l’innevamento programmato, ma in Ticino – che è già pesantemente in ritardo su questi aspetti – c’è sempre qualcuno che mette i bastoni tra le ruote, siano gli ambientalisti, i patriziati o i comuni che se ne fregano. Ma qui o si fa il laghetto o Bosco chiude, non ci sono altre vie e anche il Cantone deve svegliarsi, non con i soldi, ma difendendo chi vuole investire”.  

Positivo infine anche qui però il bilancio sul Ticinopass: “È la strada giusta e non possiamo più abbandonarla, anzi dovremmo allargare il discorso e integrare nei prossimi anni tutte le offerte di libera circolazione sui mezzi pubblici ticinesi, come il Ticino Ticket”.  

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Airolo chiude una stagione da record

Il Quotidiano 04.04.2025, 19:00

02:40

Ticinopass risponde alle aspettative

Il Quotidiano 02.12.2024, 19:00

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