La rivoluzione del trasporto pubblico ticinese, che doveva concretizzarsi con la messa in servizio del tunnel del Monte Ceneri il 13 dicembre, non sarà come noto completa fino al 5 aprile 2021 a causa dei ritardi su alcuni cantieri ferroviari collaterali accumulati durante il lockdown. L'annuncio, la scorsa settimana, aveva suscitato la reazione seccata delle autorità ticinesi, che allo scopo hanno stanziato 461,4 milioni di franchi, 355,6 a carico del Cantone e 105,8 dei comuni. "Dimenticate le polemiche", ha detto il consigliere di Stato Claudio Zali, in un incontro martedì a Bellinzona fra Dipartimento del territorio e direttori delle imprese di trasporto pubblico attive in Ticino si sono un po' messi da parte i costi e ci si è concentrati sull'offerta.
CSI 18.00 del 09.06.2020 Il servizio di Camilla Luzzani
RSI Info 09.06.2020, 20:00
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Per il periodo intermedio, con FFS e TILO si stanno approfondendo alcune varianti di orario transitorio. La soluzione, ha dichiarato Zali, è comunque quella di mettere in servizio fin da subito l'intero potenziamento su gomma, anche se gli utenti del trasporto combinato non ne potranno trarre pienamente beneficio. "Spenderemo quanto previsto per i bus e realizzeremo un risparmio non voluto sui treni che verranno a mancare", ha spiegato.
Anche su rotaia, ha ricordato comunque il CEO di TILO Denis Rossi, almeno per metà il cambiamento avverrà in dicembre e l'offerta, anche se non ancora completa, sarà già "sensibilmente superiore a quella attuale e calibrata alle esigenze del Cantone".
Slitta la rivoluzione del trasporto pubblico
Il Quotidiano 03.06.2020, 21:00
A ritardare la cosiddetta "Città Ticino", che prevede un incremento del 65% dei treni/km e tempi di percorrenza di un quarto d'ora fra Lugano e Bellinzona e di mezz'ora fra Lugano e Locarno, senza interscambio a Giubiasco ma con fermata in tutte le stazioni da Sant'Antonino al polo sul Verbano, sono soprattutto i lavori che non saranno conclusi in tempo sui cantieri del doppio binario Tenero-Contone e dell'ampliamento di una galleria a Paradiso.
Sul tema lunedì si è espresso anche il Consiglio federale, che rispondendo in forma scritta a una domanda del deputato Marco Romano (PPD) ha sostenuto che allo stato attuale della pianificazione "l'offerta di trasporto viaggiatori e merci attraverso la galleria potrà essere istituita per lo più entro i termini stabiliti" e che "non sarà data priorità al traffico delle merci".