Sulle pensioni attesa una soluzione entro inizio giugno

C'è una trattativa in corso da fine gennaio tra lo Stato - il Cantone - e i sindacati per cercare di sanare il buco finanziario della cassa pensione dei dipendenti pubblici, che oggi, mercoledì, ha originato nuove proteste in particolare nel mondo della scuola, che contesta i previsti tagli delle rendite. Una soluzione dovrebbe essere presentata dalle parti fra la fine di maggio e l'inizio di giugno, così da garantire rendite più vicine a quelle attuali.

A fine mese è in programma un incontro fra una delegazione del Consiglio di Stato, una sindacale e i rappresentati dell'istituto di previdenza del Canton Ticino. Il Governo "recepisce un segnale di disagio e preoccupazione", ha detto al microfono di SEIDISERA il suo presidente Raffaele De Rosa. "Ci dispiace", ha aggiunto, "che questo avvenga a trattative in corso, con un clima costruttivo e in cui sono stati fatti passi avanti. Speriamo che si possa aggiungere in tempi brevi a una soluzione concordata che soddisfi entrambe le parti". L'Esecutivo non si sbilancia sui citati passi avanti e si augura che la mobilitazione odierna "non alimenti le tensioni".

Nelle intenzioni dei sindacati, come confermato dal segretario cantonale del VPOD Raoul Ghisletta, il Cantone dovrebbe mettere dei soldi in più - rispetto ai 12 milioni già messi sul tavolo - per compensare la riduzione del tasso di conversione, quello che definisce quale percentuale del capitale accumulato viene versata ogni anno ai pensionati. La differenza potrebbe essere di quattro milioni.

"Il vero problema però", afferma Ghisletta, non è tanto trovare l'intesa con il Consiglio di Stato quanto "portare un messaggio convincente in Gran Consiglio, ottenere una maggioranza parlamentare e, se ci sarà, vincere la votazione popolare".