Il Governo ticinese ha messo sul tavolo un controprogetto all’iniziativa popolare legislativa, che chiede di abolire la tassa di collegamento accolta dal popolo nel 2016.
Dopo un iter lungo, fatto anche di ricorsi a cui ha fatto seguito il via libera del Tribunale federale e il successivo posticipo a causa della pandemia, la cosiddetta tassa sui posteggi voluta da Claudio Zali, avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2025. L’iniziativa popolare legislativa capitanata dall’UDC, e depositata il 20 ottobre del 2022, aveva però raccolto 16’000 firme per chiederne l’abrogazione.
Notiziario 17.00 del 12.07.2024 La voce di Piero Marchesi
RSI Info 12.07.2024, 17:13
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La nuova proposta avanzata dal Governo, tramite il controprogetto approvato due giorni fa, prevede di mantenere la tassa ma solo per i parcheggi aziendali, rinunciando invece ad assoggettare i posteggi dei centri commerciali destinati ai clienti e questo anche per tener conto della mutata situazione congiunturale. Il minore introito stimato per il Cantone con questa versione “light” è di 5 milioni di franchi su una ventina di milioni totali.
Lo scopo della tassa - lo ricorda il messaggio nella sua parte introduttiva - è quello di contrastare l’aumento del traffico veicolare, che, nelle ore di punta in particolare, porta le vie di comunicazione ticinesi al limite delle proprie capacità e ha un forte impatto sulla qualità di vita, rendendo meno attrattivo il territorio, anche per le aziende stesse. Si vuole così incentivare il car pooling e indirizzare l’utenza verso il trasporto pubblico, che già ha conosciuto un forte aumento negli ultimi anni: dal 2010 al 2023 i passeggeri sui treni nel cantone, si ricorda, sono aumentati del 148%.
La nuova proposta non piace a Piero Marchesi, primo promotore dell’iniziativa, secondo il quale “non è assolutamente soddisfacente”, “è un’imposta senza nessun valore aggiunto” con il “solo scopo di raccogliere più soldi e non di ridurre il traffico”. Va bene, quindi, esonerare i centri commerciali, ma “bisognerebbe esonerare tutti”.