Abolire la tassa di collegamento modificando la legge ticinese sui trasporti pubblici: è lo scopo di un’iniziativa popolare, presentata mercoledì da un comitato interpartitico. Secondo i promotori (esponenti UDC, PLR e Centro), si tratta di “una tassa ingiusta da imporre in anni di difficoltà finanziarie”, “inefficace poiché non riduce il traffico” e che “viene pagata prima di tutto dai residenti e non dai frontalieri”. I promotori dovranno ora raccogliere almeno 7'000 firme, entro febbraio.
La tassa era stata approvata in votazione popolare nel 2016 ma non è ancora entrata in vigore. Il Gran Consiglio aveva deciso di “congelarla” fino al 2025, per poi applicarla per un periodo di prova di tre anni.
La tassa di collegamento in Gran Consiglio
Il Quotidiano 21.02.2022, 20:00
Si tratta in sostanza di una tassa sui parcheggi – da applicare ad aziende e negozi con 50 e più posteggi – che dovrebbe fruttare 20 milioni di franchi all’anno e il cui scopo è arginare l’aumento del traffico veicolare e poi ridurlo, tramite il potenziamento del trasporto pubblico interno e transfrontaliero.
Marchesi: "Iniziativa non compromette accordo UDC-Lega per il Governo"
Il popolo, ribadiamo al presidente dell’UDC ticinese Piero Marchesi, tra i promotori dell’iniziativa si era però espresso a favore della tassa… “Sì, ma per pochi voti: era stata venduta come una tassa contro i frontalieri, ma poi si è capito che per 2/3 viene pagata dai ticinesi. È proprio per dare una risposta a loro in un momento di difficoltà che vogliamo chiedere loro se la vogliono mantenere. Siamo abbastanza convinti che la decisione dell’ultima volta potrebbe essere rivista”.
Iniziativa per abolire la tassa di collegamento
Telegiornale 26.10.2022, 14:30
L’iniziativa cade, e forse non è un caso, a pochi mesi dalle elezioni cantonali. Non si tratta di un attacco frontale al consigliere di Stato leghista Claudio Zali, promotore della tassa? “L’accordo (fra Lega e UDC per l’elezione del Consiglio di Stato, ndr.), prevede di unire le forze sui temi comuni ma poi siamo liberi di affrontare i temi che non condividiamo - risponde ancora Marchesi, che dovrebbe figurare sulla lista Lega-UDC per il Governo - d'altronde se non siamo un partito unico è anche perché abbiamo differenze, la tassa di collegamento è fra queste, ma non sarà certo lei a compromettere un accordo elettorale”.