"Nessun indizio può essere sottovalutato, bisogna avere gli occhi aperti e verificare i sospetti": il vescovo di Lugano Valerio Lazzeri risponde così, sul Giornale del Popolo e poi ai microfoni della RSI, alle critiche e alle sollecitazioni rivolte alla curia dalla deputata dell'UDC Lara Filippini sul tema della pedofilia, rilanciato dalla recente condanna di un ex sacerdote. "Bisogna agire con fermezza", afferma il vescovo, ma le voci sono "difficili da verificare": lo stesso ex prete condannato aveva in passato beneficiato di un non luogo a procedere da parte della magistratura.
La Diocesi, ricorda Lazzeri, si è conformata alle disposizioni della Conferenza dei vescovi svizzeri, indicando due persone di riferimento (Rita Pezzati e Carlo Calanchini) alle quali le vittime di abusi possono rivolgersi per un aiuto nell'avviare sia la procedura civile che quella canonica. C'è però anche "un lavoro di prevenzione nei seminari e di accompagnamento nel ministero", ricorda Lazzeri.
La Chiesa si dice pronta a intervenire anche contro i vescovi che dovessero insabbiare dei casi: certo una forma di pressione, "ma giusta, perché c'è in gioco la vita di persone vulnerabili di cui dobbiamo farci carico".
CSI/pon
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