Pittoreschi, affascinanti, fanno parte della tradizione ticinese e abbelliscono nuclei e paesaggi rurali. I tetti in piode sono buona parte della magia di posti da cartolina come Chironico o i nuclei della Val Bavona. Luciano Tenconi, proprietario dell'impresa edile Fratelli Tenconi ne ha fatti parecchi: “A me i tetti in piode piacciono tantissimo, sia quelli nuovi che quelli vecchi restaurati. È un lavoro che adoro e anche la vista del risultato finale fa ben capire il lavoro che c’è dietro e la continuità con quello che hanno fatto prima di noi anziani e avi. Un risultato fatto di estetica e di ricordi”.
Si tratta di una magia che però non è a buon mercato, il prezzo per coprirsi di gneiss è il doppio rispetto a un tetto normale, in soldoni quasi mille franchi al metro quadrato. “Un tetto in piode di un rustico anche non troppo grande costerà sempre dai 50 ai 100'000 franchi”.
Una parte importante del credito di 4,2 milioni di franchi che il Governo, con l’approvazione di giovedì, intende destinare alla valorizzazione del paesaggio sarebbe quindi destinata ai grigi tetti in piode. Il Cantone finanzierebbe tra il 20 e il 25% della spesa, un aiuto molto apprezzato che da quando è stato reintrodotto nel 2012 ha sussidiato circa 360 tetti nei nuclei caratteristici delle valli e sui monti.
Secondo Tenconi la difficoltà maggiore dell’installazione di un tetto in piode è il peso della pietra: “Non sempre si è vicini al luogo con le gru o i sollevatori e le piode bisogna comunque prenderle in mano… e una pesa tra i 50 e i 100 chili”. Chi vuole può poi aggiungere un'altra difficoltà chiedendo un tetto di piode vecchie: “Per farlo ce ne vogliono davvero tante, quasi il doppio, perché di quelle che si recuperano se ne possono utilizzare in media circa la metà. Il lavoro finito ha però ancora più fascino”.
Vecchie o nuove, le piode non perderanno il loro posto su alcuni caratteristici tetti ticinesi, per la gioia sia di chi ci abita che dei turisti.
Sussidi per i tetti in pioda
Il Quotidiano 25.04.2019, 21:00