Gli equilibri nel settore svizzero dell’energia sono destinati a cambiare e Ticino e Vallese vogliono ricoprire un ruolo da leader. Per farlo i due Cantoni alpini collaborano a livello di strategia con l’obiettivo di fruttare al meglio le acque.
Alleanza energetica tra Ticino e Vallese
Il Quotidiano 27.09.2024, 19:00
I numeri dell’idroelettrico
Nell’idroelettrico in Ticino si produce il 10% dell’elettricità a livello svizzero e il Vallese è il leader con il 30%. Percentuali che evidenziano la forza dei Cantoni alpini con Ticino e Vallese che insieme valgono quindi il 40% di tutto l’idroelettrico della Confederazione. Ecco perché gli incontri come quello di venerdì tra i direttori delle società elettriche cantonali, e i rappresentati dei due Cantoni, sono sempre più importanti, come ribadito da Pascal Hänggi del Dipartimento dell’energia e dell’idroelettrico del Canton Vallese. “I Cantoni alpini - spiega il tecnico - in generale hanno naturalmente un ruolo importante da svolgere nella “Strategia energetica 2050” del governo federale che riguarda essenzialmente la decarbonizzazione del sistema energetico. Abbiamo un grande potenziale non sfruttato, sia per quanto riguarda le centrali idroelettriche sia per quanto riguarda il fotovoltaico alpino e che possiamo mettere a disposizione della Confederazione. Come Cantoni Ticino e del Vallese, abbiamo naturalmente interesse a posizionarci bene e a dare il nostro contributo”.
Obiettivi futuri, dapprima l’autonomia
Questo è il potenziale però bisogna vedere chi sfrutta queste acque: guardando al Ticino, oggi più della metà è in mano a OFIMA-OFIBLE che sono controllate per quattro quinti dalle più importanti aziende elettriche dell’Altipiano come Axpo, Alpiq e BKW. Il processo delle riversioni però permetterà al Ticino allo scadere delle concessioni, quindi nei prossimi decenni, di gestire l’intero patrimonio idrico. In Vallese la situazione è paragonabile e i due Cantoni hanno interesse a fare fronte comune per poter difendere la loro indipendenza e far sentire la loro voce. Il direttore dell’azienda elettrica ticinese Roberto Pronini spiega che la Confederazione vorrebbe centralizzare alcune decisioni. “Noi – dice – riteniamo che il poter decidere come Cantoni è meglio, difende meglio gli interessi di ognuno di noi ed è per questo che collaboriamo assieme”.
Precipitazioni opposte, interessi comuni
Ma ci sono anche altri assi su cui basare la propria cooperazione. È infatti curioso come il Basso Vallese e il Ticino siano solitamente agli opposti a livello di precipitazioni. Raul Albrecht, responsabile della produzione dell’azienda elettrica cantonale vallesana “Forces motrices valaisennes”, vede questa differenza come un punto di forza. “È molto interessante – dice - abbiamo flussi d’acqua molto diversi, ma possiamo anche condividerli tra di noi. Possiamo farlo a livello energetico, in modo da diventare partner complementari.”
Dello stesso avviso il direttore di AET, Pronini che guarda alla valorizzazione dell’energia in Ticino. “Sappiamo che il Ticino è molto dipendente dalla meteo, conclude il direttore, il Vallese meno grazie ai ghiacciai. Sappiamo che possiamo avere un problema come ieri in Leventina, dove abbiamo avuto delle forti precipitazioni mentre sull’asse del Rodano la situazione era tranquilla. Se abbiamo un problema tecnico sulla nostra centrale, possiamo compensare con le centrali del Vallese e viceversa. Questo aumenta anche il valore dell’energia ticinese”.
In questo senso, sul tavolo ci sono ancora tutte le opzioni, dalla compravendita allo scambio di elettricità.