Da un avanzo di 4,1 milioni iscritto nel preventivo a un disavanzo di esercizio di 165,1 milioni di franchi: il Consiglio di Stato ticinese ha approvato oggi, mercoledì, il messaggio sul consuntivo 2020 dello Stato, che porta il debito pubblico a sfondare la soglia dei 2,1 miliardi di franchi. Gli investimenti netti ammontano a 251,8 milioni e il capitale proprio ritorna in cifre negative (-39,6 milioni).
Nel dettaglio sono aumentate le spese (+13,1 milioni rispetto al preventivo, +183 milioni rispetto al consuntivo 2019) in conseguenza degli oneri legati alle misure sanitarie e ospedaliere per far fronte all'emergenza Covid-19. Oneri supplementari che si attestano a 89,1 milioni, solo parzialmente compensati dalle diminuzioni delle uscite in altri ambiti. A causa della pandemia, sono però soprattutto diminuite le entrate, in calo di 156,1 milioni rispetto a quanto era stato stimato, in massima parte per la contrazione del gettito fiscale sia delle persone fisiche che di quelle giuridiche.
Le conseguenze del coronavirus si faranno sentire sui conti anche nei prossimi anni, avverte il Dipartimento finanze ed economia. I "risultati soddisfacenti" dei tre consuntivi precedenti, che hanno restituito una certa "solidità", permettono di far fronte alla situazione negativa, ma non a lungo: un divario fra entrate ed uscite dovrà essere scongiurato "nel medio termine".
RG 12.30 del 14.04.2021 Conti ticinesi
RSI Info 14.04.2021, 14:51
Contenuto audio
I conti ticinesi chiudono in rosso
Il Quotidiano 14.04.2021, 21:00