Le presenze di giovani provenienti da altri Paesi crollano del mondo, ma nelle facoltà della Svizzera italiana i numeri delle pre-iscrizioni restano ottimi. In Ticino infatti le università non perdono attrattività per gli studenti stranieri.
Gli alunni "si sono preiscritti subito, cosa che in genere non avviene", spiega ai microfoni della RSI Riccardo Blumer, direttore dell'Accademia di Architettura di Mendrisio. Negli anni passati infatti in molti aspettavano fino all'ultimo ma "gli studenti, come i professori, sono stufi di lavorare a distanza", secondo il direttore.
In aumento anche le preiscrizioni all'Università della Svizzera italiana (USI). Rispetto all'anno precedente gli studenti provenienti da altri cantoni registrano un aumento del 100%, quelli provenienti dal Ticino del 50%, dall'Italia del 25% e più del 10% da altre nazioni.
"L'USI non si è fermata neanche un giorno quando c'è stata la pandemia - racconta il prorettore Lorenzo Cantoni - Già a giugno abbiamo spiegato come si svolgerà il nuovo semestre: metà in presenza e metà a distanza". Sarebbe questo secondo lui il motivo per cui gli studenti non hanno paura di possibili, nuove restrizioni dovute alla situazione sanitaria e hanno dato fiducia all'ateneo.
L'Università della Svizzera italiana ha anche attivato in piena crisi sanitaria un'operazione "borse di studio", raccogliendo fra la comunità universitaria e non, oltre 170'000 franchi. "Con questi soldi abbiamo alimentato delle borse di studio per gli studenti già immatricolati - conclude Lorenzo Cantoni - Proprio per dire non vogliamo perdervi, vogliamo aiutarvi".