Ticino e Grigioni

Tre rapporti sull'imposta di circolazione

Ognuno per la sua strada con formule di calcolo diverse: il 20 giugno si va in aula in Gran Consiglio

  • 7 giugno 2022, 21:05
  • 20 novembre, 15:45
04:47

Imposta di circolazione: si discute ancora

SEIDISERA 07.06.2022, 20:17

  • tipress
Di: SEIDISERA/Quot/pon 

La settimana scorsa il Governo ticinese aveva lanciato la sua controproposta all'iniziativa del PPD (vecchia ormai di quasi sei anni) che chiede di considerare solo le emissioni di CO2 nel calcolo dell'imposta di circolazione. Le formule che il Parlamento si troverà ad esaminare saranno però alla fine tre.

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La nuova imposta di circolazione del Governo

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La citata controproposta del Consiglio di Stato tiene conto anche del peso del veicolo e quindi del suo impatto sulle strade. Martedì in Commissione della gestione, Norman Gobbi, Claudio Zali e Christian Vitta si sono presentati con l'obiettivo di far quadrare il cerchio fra abbassamento dell'onere per i cittadini automobilisti e i bisogni finanziari del Cantone.

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Imposta di circolazione, tre ricette e nessun accordo

Il Quotidiano 07.06.2022, 21:00

Alla fine come detto dall'aula sono usciti tre rapporti (uno già redatto e due annunciati) che saranno messi in discussione nella sessione di Gran Consiglio in calendario il 20 giugno.

Il primo è quello sull'iniziativa, sostenuto oltre che dai popolari-democratici anche da Lega e UDC. Il testo chiede "80 milioni al massimo di incasso, quindi 30 meno di oggi, una tassa base al massimo di 200 franchi, la possibilità di andare a votare e che gli importi vengano utilizzati solo per risanare le strade", riassume il presidente del partito... e pure della commissione Fiorenzo Dadò.

Il secondo è quello del PLR, che si allinea alla posizione governativa perché abbassare di così tanto l'imposta di circolazione "oggi non è sostenibile", vista la situazione di "deficit strutturale", spiega Bixio Caprara.

La terza via dovrebbe arrivare da PS e Verdi. "Da una parte andrà incontro alla popolazione", spiega a nome degli ecologisti Samantha Bourgoin, e dall'altra utilizzerà "una parte dell'imposta per favorire gli abbonamenti Arcobaleno, calmierando i prezzi in modo mirato per il ceto medio".

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