Ticino e Grigioni

Un CCL che non piace a tutti

Non convince in Ticino il futuro contratto collettivo per i dipendenti delle stazioni di servizio

  • 23 gennaio 2017, 22:12
  • 8 giugno 2023, 03:20
Immagine d'archivio

Immagine d'archivio

  • ©Tipress

Arrivano dal Ticino le maggiori resistenze al contratto collettivo di lavoro (CCL) del quale potrebbero presto beneficiare i dipendenti dei negozi annessi ai distributori di benzina. Lo afferma la Segreteria di stato dell'economia (SECO), che sta affrontando le opposizioni in merito, come ha indicato un portavoce all'ATS confermando una notizia pubblicata sabato dal Blick.

Le ragioni dello scetticismo, che regna a sud delle alpi, sono di natura economica: la nuova convenzione - che entrerebbe in vigore in primavera - prevede salari minimi di 3700 franchi, che scendono a 3600 nei cantoni di frontiera.

Stando all'Associazione ticinese stazioni di servizio (ATSS) si tratta di un importo troppo elevato, "fuori dalla realtà", ha detto al Blick il suo presidente Matteo Centonze.

ATS/SP

Ti potrebbe interessare