Un marchio di qualità per preservare l’ape mellifera locale. L’idea è della Società apicoltori del Moesano che, attraverso un processo rigoroso, ha iniziato a proporre miele a chilometro zero e prodotto rispettando l’equilibrio naturale dell’ape e del suo habitat.
Tanto piccole quanto importanti per il nostro ecosistema, le api sono da tempo sempre più in pericolo a causa dell’attività umana. Ed è proprio per far fronte a questa fragilità che nel Moesano è nata l’idea del marchio.
“Sono quaranta gli iscritti alla Società apicoltori del Moesano e finora hanno aderito in sei - spiega alla RSI il presidente della società Giovanni Randelli -. Utopicamente noi ci auguriamo che tutti gli apicoltori della regione aderiscano al progetto, così come che questo possa avere un buon futuro e soprattutto che l’ape locale sopravviva e che ci sia solo lei”.
Perché sia così importante preservare l’ape della propria regione è presto detto: “L’ape locale conosce il clima, la sua vegetazione e le malattie locali. Il problema è che alcuni apicoltori, che comunque non infrangono nessuna legge, tendono a far morire le proprie popolazioni tra l’autunno e l’inverno e poi comprano e importano nuove api, andando a inquinare il patrimonio genetico di quelle locali” aggiunge Randelli. Le api provenienti dall’estero o semplicemente da altre regioni potrebbero inoltre portare con loro parassiti, acari o malattie non presenti sul territorio, creando delle vere e proprie epidemie.
L’ottenimento del marchio di qualità passa per tre requisiti: l’adesione all’idea di produzione locale, il rispetto di severe norme igieniche e infine l’impegno di garantire che le proprie api siano di provenienza locale.