Il Ticino nel giro di un decennio potrebbe trovarsi a dover gestire una grave penuria di alloggi a pigione moderata. Per evitare il rischio, che per molte famiglie potrebbe trasformarsi in un incubo, il cantone ha elaborato l’atteso Piano dell’alloggio.
Attorno al 2020, stando agli studi, potrebbero mancare 2'775 appartamenti a pigione sostenibile: 2'050 nel Luganese, 650 nel Locarnese e 75 nel Bellinzonese. Inoltre 5’600 abitazioni, su un totale di 7'540 attualmente sussidiate, nei prossimi 5 anni perderanno il diritto al contributo federale e cantonale.
Il Piano, ora in consultazione, punta molto sulle organizzazioni di pubblica utilità (Alloggi Ticino SA, società con finalità di pubblica utilità, fondazioni, cooperative ecc.) e alla collaborazione tra il pubblico e il privato. Si stima che il fabbisogno potrà essere coperto con un investimento, a carico di cantone e comuni, di 80 milioni. Uno sforzo che dovrebbe garantire un investimento complessivo di 832 milioni in nuove costruzioni, acquisti e rinnovamenti.
Diem/CSI/Quot
Dal Quotidiano