Si aggiunge un nuova tappa nel percorso verso le cifre nere per le finanze della città di Lugano che giovedì ha reso noto il piano finanziario per il quadriennio 2016-2019. Il documento, si legge nel testo, conferma la positiva evoluzione delle finanze della città.
Inversione di tenedenza
Gli obiettivi fissati nel 2013 sono stati raggiunti, spiega l’Esecutivo, grazie ad una politica “rigorosa ma non draconiana” che ha avviato un’inversione di tendenza: miglioramento dei disavanzi di gestione (7,7 milioni per il 2017 contro una previsione di 10 milioni) e del grado di autofinanziamento che passa dal 16% del preventivo 2016 al 49,4% del 2019; capitale proprio salvaguardato per tutto il prossimo quadriennio.
Enti atonomi e fondazioni
A partire dal 2017 quattro entità saranno scorporate dalla struttura organizzativa della città: il LAC (Lugano arte e cultura) e il LAS (Lugano attività sociali) che diventano enti autonomi e il MASI (Museo dell’arte della Svizzera italiana) e il Museo delle culture, entrambe fondazioni.
Salari e imposte
Proseguono pure il contenimento della massa salariale e delle spese per beni e servizi. Sul piano contabile si risparmierà grazie al basso costo del mercato dei capitali; su quello del gettito fiscale si registra una maggiore aspettativa d’incasso rispetto al passato.
Moltiplicatore
L’ipotesi di un aumento di due punti del moltiplicatore è stata quindi rinviata di un anno dal 2017 al 2018, sempre che non si riesca a recuperare il suo controvalore (circa 6 milioni di franchi) attraverso il contenimento degli obblighi perequativi tra Cantone e comuni.
Tassa sui rifiuti
Il documento non comprende gli introiti della tassa sui rifiuti, in attesa che le autorità si pronuncino sui ricorsi ancora aperti.
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Dal Quotidiano: