Ticino e Grigioni

Un pugno all'origine del dramma

Chiarite le cause del decesso del 44enne morto a Gordola. Fatale la lacerazione dell’arteria vertebrale sinistra

  • 24 luglio 2017, 20:02
  • Ieri, 04:53
L'esterno della discoteca dove è avvenuta l'aggressione

L'esterno della discoteca dove è avvenuta l'aggressione

  • RescueMedia

L'inchiesta sul dramma consumatosi alla Rotonda di Gordola ha finalmente chiarito cosa provocò, il 22 aprile scorso, la morte del 44enne del Mendrisiotto. Le cause sono state descritte dai medici legali nella loro relazione definitiva, consegnata alcuni giorni fa. All'uomo fu inferto un pugno al collo, di cui gli esperti hanno trovato traccia a livello sottocutaneo. L’impatto, di per sé di modesta entità, provocò un abnorme movimento del collo, che produsse a sua volta la lacerazione dell’arteria vertebrale sinistra (all’origine dell’emorragia cerebrale).

L’arteria sinistra era nettamente più grossa di quella destra. Una semplice variante anatomica, non patologica, che nel caso specifico favorì però l’ipertensione della parete del vaso. In quel momento l’uomo – altro elemento importante – non era pronto a ricevere il colpo. Si stava sistemando gli occhiali, con il corpo leggermente proteso in avanti e i muscoli rilassati. Senza dimenticare l’allentamento dei riflessi dovuto all’alcol.

I riscontri medici sembrano dunque confermare la versione del buttafuori del locale, secondo il quale presunto autore dell’aggressione avrebbe sferrato, da tergo, proprio un gancio destro all’altezza dell’orecchio della vittima. Il giovane di Biasca – ricordiamo – nega invece ogni addebito. Sostiene cioè di non avere neppure toccato il 44enne.

Francesco Lepori

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