"Un riflesso dell'instabilità economica"

Cantoni e Confederazione rimarranno probabilmente a bocca asciutta quest'anno. Alla luce della perdita record annunciata di 142 miliardi di franchi nei primi nove mesi dell'anno, dalla Banca nazionale svizzera difficilmente saranno distribuiti utili.

Una situazione che toccherà dunque anche il Ticino, dove attualmente il preventivo cantonale 2023 presenta un buco di 80 milioni. Se mancherà l'entrata della BNS - stimata attorno ai 137 milioni - tale cifra aumenterà in maniera significativa.

"Sono cifre che già circolavano nelle ultime settimane, sono un riflesso di una certa instabilità che abbiamo a livello internazionale" ha commentato ai microfoni della RSI il consigliere di Stato Christian Vitta, capo del Dipartimento delle finanze e dell'economia.

Si tratta di perdite miliardarie che avranno un riscontro anche sulle finanze cantonali. E su questo fronte il rapporto tra i preventivi e i consuntivi sono fonte di perplessità e di scontro politico. "La maggior parte degli enti ha inserito dei dividendi degli utili della Banca nazionale, anche perché i preventivi vengono elaborati a partire da maggio e finalizzati durante l'estate" ha osservato ancora Vitta. Le bocce non sono ancora ferme: "Occorre attendere l'inizio del prossimo anno per avere un quadro definitivo della situazione".

E poi ci sono le riserve. "Sono previste dal meccanismo - ha ricordato Vitta - riserve che oggi ammontano a 100 miliardi di franchi e che devono permettere di assorbire le perdite e di distribuire dividendi". A livello nazionale "è sicuramente lanciato il dibattito" per sbloccare parte di queste riserve.