I confini con l'Italia sono stati riaperti, ma non tutti si sono recati nella vicina Penisola con i propri veicoli. C'è chi ha optato per il treno, non senza alcune difficoltà: "I treni svizzeri si fermano a Chiasso, da dove occorre oltrepassare la frontiera a piedi. A Ponte Chiasso bisogna poi prendere un bus per raggiungere Como San Giovanni, stazione dalla quale ripartono i treni regionali che portano anche a Milano centrale", spiega Anna Valenti, corrispondente della RSI da Roma, che questa mattina ha iniziato il suo personalissimo "viaggio della speranza" per raggiungere la capitale italiana.
Non molte, tuttavia, le persone che hanno optato per il mezzo pubblico: "Ho incrociato una decina di persone sul treno partito da Zurigo, si tratta di studenti e lavoratori che rientrano per riabbracciare i famigliari". Una volta raggiunto il capoluogo lombardo, non ci sono stati particolari controlli: "Non ho visto le cose che esistevano quando occorreva lasciare il modulo giustificativo. Comunque ci sono percorsi differenziati per chi prende i treni veloci e chi invece quelli regionali e non mancano le segnalazioni al suolo per le distanze. Qui la mascherina è obbligatoria, quindi è un piccolo fastidio in più che si aggiunge".
Le FFS hanno di recente comunicato che dall'8 giugno riprenderà la quasi totalità dell'offerta, ma una data per quando verranno ripristinati i collegamenti internazionali verso l'Italia non è ancora nota al momento nota.