Leopoli, nell'est dell'Ucraina, è a margine del conflitto iniziato con l'invasione russa, anche se non sempre risparmiata. Nella sua periferia la speranza sta prendendo la forma anche di una struttura architettonica i cui stilemi sono facilmente riconoscibili in Ticino: il progetto della chiesa della Divina Provvidenza, infatti, porta la firma di Mario Botta.
"A momenti pensavo che l'avventura dovesse fermarsi, telefonavo e sentivo che il capo cantiere e il prete responsabile erano indaffarati in altre situazioni. Poi a sorpresa mi hanno detto che avevano ripreso, racconta l'architetto ticinese al Quotidiano (l'intervista integrale si trova invece in fondo alla pagina).
È una chiesa greco-cattolica, con una cupola a volta. È destinata a una comunità povera che - racconta Botta - ha raccolto residui d'oro dai quali sono stati fusi i fogli che serviranno per la doratura. Si tratta di un progetto di aiuto missionario della comunità Don Orione, "un complemento di un piccolo convento costruito soprattutto per aiutare gli handicappati". Quest'ultimo, già inaugurato, sta ora servendo per accogliere dei profughi, ha spiegato don Egidio Montanari alla RSI.
L'intervista integrale a Mario Botta di Sharon Bernardi
RSI Info 30.03.2022, 08:00