"Eravamo andati in vacanza a Cattolica. Quando siamo arrivati a Bologna, il treno si è fermato in stazione. Volevo prendermi un panino dal finestrino e in quel momento c'è stata l'esplosione, non si è visto più niente". Comincia così il racconto di Marilena Mangili, ticinese che 40 anni fa con la famiglia e migliaia di altre persone si trovava sul luogo del più grave attentato su suolo italiano del secondo dopoguerra.
RG 18.30 del 02.08.20 - L'intervista di Andrea Ostinelli a Gianni Barbacetto
RSI Info 03.08.2020, 01:07
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"Era pieno di fumo, c'era gente che gridava. Al momento non abbiamo capito cosa era successo, poi abbiamo realizzato. Sono scesa, ho visto sul marciapiede un signore con la valigia che aveva perso le due gambe. Hanno cominciato ad arrivare le ambulanze. Sotto il treno era rimasta incastrata una ragazza (...). Io la guerra non l'ho mai vista, ma lì era una cosa impressionante, che ti rimane dentro sempre e che continui a vederti davanti.".
40 anni fa la strage di Bologna
Telegiornale 02.08.2020, 22:00