Il primo Venerdì Santo dopo la fine delle restrizioni legate al coronavirus su scala internazionale ha riportato le lunghe code sull’A2 al portale urano del tunnel del San Gottardo e al valico doganale di Chiasso-Brogeda, in uscita verso l’Italia.
Per tutta la mattina e ancora verso mezzogiorno il serpentone di veicoli non è mai sceso sotto i 16 chilometri nel canton Uri, tra lo svincolo di Buochs e Göschenen - a causa dei dosaggi tramite semaforo alle gallerie -, mentre più a sud la fila di macchine, camper, torpedoni e moto si è estesa fino a 4 chilometri nel Mendrisiotto, nel tratto da Mendrisio al confine di Chiasso. Poco dopo le 13.00 si sono superati i 22 chilometri, con attese stimate in almeno quattro ore.
Anche gli itinerari proposti come alternativa erano comunque congestionati, tanto che sull’A13 l’attesa nel traffico incolonnato tra l'uscita di Zizers e Bonaduz verso sud era di oltre un’ora e altri rallentamenti si erano formati tra Thusis e Mesocco lungo più punti del tracciato.
L’arrivo in massa di turisti che non si registrava di tali proporzioni dal 2019, ultima Pasqua senza i limiti dettati dal Covid-19, ha avuto ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria, visto che fin dalla mattinata e ancora nel pomeriggio continuano le lunghe colonne sul Piano di Magadino tra Quartino e Cadenazzo in entrambe le direzioni.