È una sostanza complessiva di 1,802 miliardi di franchi quella emersa in Ticino nel 2017 a seguito delle autodenunce fiscali. Quanto, tuttavia, verrà concretamente generato in termini di gettito fiscale? “Stimiamo che nelle casse pubbliche entrerà circa il 9% di questa somma, da suddividere tuttavia a livello comunale, cantonale e federale”, ci spiega Lino Ramelli, direttore della divisione delle contribuzioni. Complessivamente oltre 160 milioni, dunque, di cui 78 milioni a beneficio del Cantone. Somme che verranno tuttavia spalmate su più anni.
I casi di autodenunce al fisco lo scorso anno sono stati oltre 1'500: un record. “Ci aspettavamo un picco, siccome il termine ultimo per presentare un’autodenuncia scade il 30 settembre del 2018, ma non in queste proporzioni. Ed è sicuramente una manna per i conti cantonali”, aggiunge Ramelli. E questo a doppio titolo: oltre agli introiti legati al recupero dei patrimoni, gli ex evasori sono ora contribuenti a tutti gli effetti, e d’ora in poi verranno tassati in maniera ordinaria.
Lino Ramelli
Ramelli non vuole dirci qual è stato il caso record, ma aggiunge: “Ci sono stati molti casi “bagatella”, che riguardano poche migliaia o decine di migliaia di franchi, ma sono emersi pure molti patrimoni occulti che superano di gran lunga i 10 milioni”.
Per quanto riguarda le autodenunce degli anni scorsi, nel consuntivo cantonale 2017, che non è ancora stato presentato, la somma che verrà iscritta nel documento dovrebbe superare i 50 milioni.
Ludovico Camposampiero