Mira (nome di fantasia) con il marito e i tre figli è scappata in Svizzera dall'Iran circa quattro anni fa. Avevano subito violenze per essersi schierati dalla parte di un conoscente che si opponeva a un matrimonio forzato. Arrivati in Ticino, avevano trovato casa nel Locarnese ma la Segreteria di Stato della migrazione aveva bocciato la loro domanda di asilo. Di fronte a un difficile iter burocratico avevano preferito rientrare in patria qualche mese fa. Poco tempo dopo, tuttavia, la polizia ha fatto irruzione da loro e ha arrestato il marito, di cui lei non ha saputo più niente. Ora la donna, rimasta sola, vorrebbe tornare da noi con i figli.
È partendo da questo caso, seguito dall'avvocata Immacolata Iglio Rezzonico, che la comunità curda in Ticino ha voluto denunciare lunedì la repressione in atto in Iran nei confronti di questa etnia e anche l'approccio da parte delle autorità federali, giudicato sordo alle sofferenze.
Con le rivolte, curdi sotto pressione in Iran
SEIDISERA 16.01.2023, 19:33
La Segreteria di stato della migrazione come da prassi non risponde su casi specifici ma in generale alla RSI ha assicurato che nell'analizzare le domande d'asilo tiene conto - si legge nella mail - del fatto che le autorità iraniane di solito trattano i curdi in modo più duro rispetto a chi è di etnia persiana. La SEM ha fatto pure sapere che sta adeguando la prassi in materia di asilo alla situazione attuale nel Paese. Sviluppi - questi - di cui l'avvocata Rezzonico non ha ancora riscontro. "Per i casi che sto seguendo io, non ho visto cambiamenti", afferma la legale. Alcuni sono fermi in attesa di decisione al Tribunale amministrativo federale, ma "ancora questo autunno sono state emesse decisioni riguardanti curdi iraniani in cui si diceva che possono rientrare in patria". Nel caso di Mira, è impensabile che raggiunga da sola dalla sua città l'ambasciata svizzera di Teheran per chiedere un visto umanitario. Per lei e la sua famiglia è stata lanciata una petizione "per chiedere alla SEM che Mira venga accompagnata "a tornare qui senza passare da tutte queste procedure burocratiche".
I curdi in Iran
Quale sia la situazione dei curdi in Iran - complicatasi dall'inizio delle proteste per la morte di Mahsa Amini, lei stessa curda - lo spiega Jordi Tejel, esperto del Graduate Institute di Ginevra e dell'Università di Neuchâtel. "I curdi", ricorda, hanno un'identità linguistica e una differenza religiosa rispetto alla maggioranza. Sono perlopiù sunniti e non sciiti". Inoltre, "chiedono una certa autonomia, sempre negata. È una questione politica che viene portata avanti da molto tempo". Dal profilo economico, le regioni curde sono trascurate dal potere e quindi private di investimenti. Di conseguenza sono molto povere. Le proteste e repressioni degli ultimi mesi non toccano unicamente i curdi, ci sono state mobilitazioni in diverse regioni. Ma i curdi "non hanno smesso di mobilitarsi e ci sono stati molti arresti". Altro aspetto specifico, quelle delle donne: i curdi sono generalmente laici e quindi contrari alle leggi della Repubblica islamica che riguardano le donne".
Per saperne di più:
I curdi, popolo senza patria