Un sito internet ed una cartina geoturistica con 3 particolari percorsi per valorizzare un materiale presente in mille forme fin dalla preistoria sono stati presentati giovedì al Castello di Sasso Corbaro a Bellinzona dall''Associazione Via della Pietra.
Fontane, ponti a schiena d'asino, grotti, stazioni ferroviarie... ovunque attorno a noi vi è della pietra sulla quale spesso i nostri occhi neppure si soffermano. Eppure la storia locale, in particolare quella del territorio che da Bellinzona si sviluppa verso nord, è strettamente legata alle cave di granito, marmo, gneis.
I 3 percorsi presentati nel nuovo sito internet
"La pietra racconta una storia lunghissima legata all'esistenza dell'uomo - ha spiegato ai microfoni RSI il presidente Tarcisio Bullo - Nei nostri territori riguarda anche l'immigrazione e una componente socioeconomica che si è sviluppata e merita di essere messa in evidenza".
Le origini del progetto
L'associazione, costituitasi a inizio 2019, è nata sulle ceneri della Comunità di Riviera, ente che diede il via verso il 2005 al progetto “Via della Pietra”. La Comunità, costituitasi a Lodrino nel 1975, era un’unione di comuni appartenenti al distretto omonimo (Biasca, Claro, Cresciano, Iragna, Lodrino e Osogna) con l’aggiunta di Gnosca, Moleno e Preonzo. Il progetto "Via della Pietra" sfociò inizialmente nel simposio internazionale del 2008, onorato dalla presenza di illustri specialisti della lavorazione e dell’utilizzazione del granito, o gneiss.