"Quando si riceve la diagnosi è come se ti dicessero di imparare a pilotare un aereo senza le istruzioni". Paola Chichellero ricorda bene il momento in cui ha appreso che il figlio Ruben, allora 13enne e oggi studente universitario, era malato di leucemia.
Oggi Paola è membro dell’associazione "Insieme con coraggio", promossa dalla Lega cancro Ticino e dal Servizio di oncologia pediatrica della Svizzera italiana. Si tratta di un gruppo di genitori che dà sostegno alle famiglie che si trovano a vivere quello che - chi ci è passato - definisce uno tsunami.
In occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile la RSI ha chiesto a Paola come si fa ad affrontare la situazione: "Cercando di attivare il più possibile la rete che si ha attorno. Per fortuna negli ultimi anni sono nate tante associazioni che possono accompagnare in questo percorso. Una famiglia che ha fatto un percorso simile al mio mi diceva che ero il loro bigino, quando erano a Zurigo".
Informazioni su tutto ciò che può servire, soprattutto quando ci si deve spostare per le cure oltre San Gottardo. Informazioni che a Paola sono mancate: "Ruben aveva la leucemia, ma le terapie non hanno funzionato, quindi ha dovuto fare il trapianto e siamo stati a Zurigo. Siamo stati via quattro mesi. Vuol dire far partire una macchina da guerra". Il marito e la sorella di Ruben dovevano gestirsi in Ticino tra casa e lavoro. Per fortuna con grande sostegno da parte degli amici.
Ogni giovedì papà e figlia raggiungevano Paola e Ruben a Zurigo. Ruben per diverso tempo è stato in una camera sterile: "È come arrivare in un acquario. Sono due metri per uno, c'è un letto e tutto ciò che entra deve essere assolutamente sterilizzato. Io per esempio sono arrivata non sapendo che dovevo fare questa operazione". Paola racconta che in quella camera sterile di pochissimi metri quadrati è riuscita a infilarci addirittura una batteria. Ruben la suonava ogni volta che si sentiva un po’ meglio.
Adesso sono tante le singole associazioni che nascono per dare una mano. “Insieme, con coraggio” cerca di raggruppare tutta questa offerta.
Oggi Ruben sta bene, "anzi benissimo”, come conferma lui stesso al telefono da Londra. "Quanto successo mi ha aiutato a capire i veri problemi della vita". Quanto successo, riprende Paola, "cambia completamente la prospettiva sulla vita. Si apprezzano molto di più determinati momenti, rimangono delle fragilità. Però resta anche una grandissima grinta”.
La lotta al cancro infantile
Il Quotidiano 15.02.2023, 20:00