Il 24 settembre il popolo ticinese va alle urne per votare il controprogetto sull'iniziativa denominata "Uno per tutti, tutti per uno". L'idea è quella di stabilire che Cantone e Comuni finanzino in modo solidale i servizi scolastici, educativi e sociosanitari. Il testo elaborato dalla Commissione speciale Costituzione e diritti politici del Gran Consiglio ticinese, prevede l'inserimento di un capoverso nel testo costituzionale. In seguito a questa proposta, l’iniziativa popolare è stata ritirata.
Le argomentazioni del Gran Consiglio
La disposizione proposta dal controprogetto fissa nella Costituzione cantonale il principio generale di solidarietà finanziaria – quindi non solo di un’ipotetica proficua collaborazione senza conseguenze concrete – nei rapporti tra Cantone e Comuni, affinché sia garantita su tutto il territorio cantonale la presenza di servizi pubblici di qualità equiparabile, in particolare in ambito scolastico e sociosanitario.
Le argomentazioni contrarie
Il testo della norma è vago. Nel caso fosse accolto, introdurrebbe infatti nella Costituzione cantonale il concetto di un’ipotetica "giusta dotazione di servizi", riferita "in particolare" – e quindi non solamente – alle "strutture scolastiche" e alle "prestazioni sociosanitarie".
redMM
-Leggi il comunicato del Governo sulla votazione