Circa il 22,3% della popolazione ticinese è entrato in contatto con il coronavirus. È quanto emerge dallo studio di sieroprevalenza realizzato dal cantone nell’arco degli ultimi 12 mesi. L’esito di questo studio è stato presentato in conferenza stampa lunedì mattina dalle autorità cantonali.
Un anno fa – ricordiamo – era stato reso noto il risultato del primo dei quattro prelievi dei quali si compone il monitoraggio dal quale era emerso che un ticinese su 10 era entrato in contatto con il virus. All’inizio della seconda ondata la percentuale era salita al 14% per attestarsi oggi poco sopra il 20%.
Lo studio, che ha potuto contare sull'adesione di circa mille persone, ha anche permesso di appurare che nella maggioranza dei contagiati erano presenti anticorpi dopo un anno. “Sono dati incoraggianti” ha chiosato la dottoressa Martine Bouvier Gallacchi. In prospettiva futura l'idea è di proseguire lo studio con altri due test che coinvolgano lo stesso numero di partecipanti: uno in novembre e l'altro nel maggio dell'anno prossimo.
“Il virus continua a circolare”
“Questa estate è diversa da quella dello scorso anno – ha da parte sua affermato il medico cantonale Giorgio Merlani -. Non abbiamo una serie di giorni con i doppi zero, come lo scorso anno. Però grazie al vaccino i casi gravi sono pochi e da settimane non registriamo decessi. È confortante, ma restiamo vigili. Il virus ci sta dando segnali chiari che non vuole scomparire. In molti potrebbero ancora ammalarsi. Stiamo attenti”.
L’invito, rivolto a tutti, è di farsi vaccinare al più presto. I due preparati disponibili in Svizzera sono entrambi efficaci anche contro le varianti, proteggendo in modo esteso dalle conseguenze più gravi.
Quasi un ticinese su quattro in contatto con il Covid
Il Quotidiano 12.07.2021, 21:30